Adesivi antifascisti e botte,
ascoltati preside e prof

Adesivi antifascisti e botte, ascoltati preside e prof
Venerdì 30 Marzo 2018, 11:28
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Mercoledì una prima ricostruzione. Ieri un esame più dettagliato da parte degli agenti della Digos, che in mattinata hanno ascoltato la dirigente scolastica Grazia Pedicini, alcuni docenti e il personale ausiliario, martedì mattina presenti nell'istituto superiore «Galilei- Vetrone» di piazza Risorgimento, dove si è verificata un'aggressione a uno studente del quinto anno da parte di altri due studenti. Motivo della lite la collocazione di alcuni adesivi antifascisti da parte della vittima, episodio che aveva contrariato altri due coetanei, tutti maggiorenni.

Le indagini della Digos, in assenza finora di denunce formali e referti medici, mirano a ricostruire ciò che è accaduto. E ieri chi è stato ascoltato ha riferito soprattutto dell'intervento al momento della lite nei bagni dell'istituto, poco distanti dall'aula frequentata dallo studente aggredito. Inoltre chi è stato ascoltato ha riferito in merito alle affermazioni fatte dagli studenti nell'immediatezza dell'evento.

Come è noto il caso è stato denunciato per primo dall'assemblea antifascista con una nota, in cui si affermava che uno studente dell'istituto era stato aggredito mentre collocava nei bagni degli adesivi antifascisti. Nel documento ferma condanna agli aggressori; l'associazione ha poi collocato l'episodio in una serie di atti di violenza avvenuti in città e attribuiti ai neofascisti. La nota ha fatto scattare i primi accertamenti da parte della Digos: gli agenti così hanno potuto stabilire le varie fasi dell'aggressione fino all'intervento dei docenti per porre fine alla lite.

Da chiarire, dunque, la modalità dell'aggressione. Una volta ricostruito l'accaduto la Digos invierà un'informativa alla Procura del tribunale di Benevento, dove il sostituto procuratore della Repubblica di turno deciderà se proseguire gli accertamenti contestando eventuali reati agli autori dell'aggressione.

 

Questo sul fronte investigativo-giudiziario, ma ci sono poi anche conseguenze di ordine disciplinare perché tutto ciò è accaduto in una scuola.
E la dirigente Grazia Pedicini, sin dalla giornata di mercoledì aveva reso noto di aver informato i genitori degli studenti coinvolti aggiungendo che «una volta valutare le responsabilità saranno presi i dovuti provvedimenti disciplinari, sperando che imparino la lezione e possano maturare. Bisogna evitare il rischio di una pericolosa estremizzazione, ma è necessario che i giovani vadano orientati verso una migliore consapevolezza delle proprie scelte, attraverso un lavoro di riscrittura di certi valori portanti dalla società. E soprattutto va insegnato il rispetto per le idee altrui e di non imporre le proprie con la violenza».
e.m.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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