De Magistris manifesta comunque l'intenzione di «proseguire in quella direzione e soprattutto migliorare la nostra azione strategica per lo sviluppo e la crescita del territorio. Per queste ragioni abbiamo predisposto una nuova organizzazione delle deleghe. Siamo sicuri - conclude de Magistris - che la collaborazione istituzionale potrà proseguire anche in futuro e per ora ripartiamo da chi ha deciso di continuare il lavoro avviato in questi mesi».
«Che il sindaco incapace de Magistris ritenesse i consiglieri comunali e metropolitani delle pedine da acquisire con prebende ed incarichi questo era noto: la sua traballante maggioranza in Comune è puntellata da anime in pena pronte a raccogliere briciole di sottogoverno». Lo dichiarano i consiglieri di Forza Italia della Città metropolitana di Napoli, Felice Di Maiolo, Katia Iorio, Antonio Caiazzo, Vincenzo Carbone e Francesco Cascone.«Aspettiamo di sapere cosa pensino De Luca e i vertici del Pd che sbraitano contro de Magistris - proseguono gli esponenti di Forza Italia - ma lasciano 'libertà di coscienza' ai loro consiglieri metropolitani. Continueremo, senza timore e senza deleghe la nostra battaglia per tutelare famiglie, imprese e studenti», concludono Di Maiolo, Iorio, Caiazzo, Carbone e Cascone.
Caustico anche il commento di David Lebro, capogruppo de “La Città” al Consiglio comunale e Consigliere della Città Metropolitana di Napoli, già Delegato alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica: «Ho appena appreso da un comunicato stampa della Città Metropolitana che il sindaco de Magistris ha rivisto e redistribuito le deleghe ai consiglieri.
Così come ho appena appreso che il sindaco ha deciso di rimuovermi la delega alla Pianificazione territoriale ed Urbanistica e di offrirmene un’altra in cambio. Ormai è un dato di fatto: il patto istituzionale che vedeva uniti tutti i gruppi presenti in Consiglio, con l’astensione del Movimento 5 stelle, non c’è più. Si sta solo mettendo in campo un tentativo maldestro e disperato di creare una maggioranza di governo chiedendo al Pd di accettare le deleghe sottratte a Forza Italia ed al sottoscritto, che significa, nei fatti, passare dal patto istituzionale ad un maggioranza organica tra de Magistris e il Pd. Tra l’altro si tratta di uno scenario che offende i presupposti di quel documento da cui partì lo stesso patto istituzionale. Non sono attaccato ad alcun discorso che mi veda per forza in possesso di una delega, ecco perché non ho alcuna intenzione di accettarla».