Torna il calcio a Scampia, lo stadio Landieri agibile dopo 12 anni

Torna il calcio a Scampia, lo stadio Landieri agibile dopo 12 anni
Giovedì 12 Aprile 2018, 10:07 - Ultimo agg. 12:25
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Un 'travaglio' lungo dodici anni ma finalmente Scampia, il popoloso quartiere delle 'Vele' in periferia di Napoli noto per essere stato la piazza di spaccio più grande d' Europa, ha di nuovo il suo stadio. Solo ieri, infatti, la Commissione di vigilanza di Pubblico Spettacolo ha certificato per l'«Antonio Landieri, vittima innocente di camorra» la definitiva agibilità. Per realizzare il terreno di gioco dello stadio, omologato per la Lega Nazionale Dilettanti e che potrà ospitare fino a 1300 spettatori, è stata utilizzata la gomma proveniente dal riciclo di 10mila pneumatici riciclati.

«È il risultato di una sinergia istituzionale tra l'Ottava Municipalità ed il Comune di Napoli - ha dichiarato Apostolos Paipais, presidente della Municipalità - che portato ad un importante risultato per questo territorio». «Una struttura attesa dai ragazzi del quartiere a Nord di Napoli - ha commentato Alberto Patruno assessore al Welfare e Politiche Giovanili dell'ottava Municipalità - intitolata ad una altro ragazzo, Antonio, che nel 2004 fu ucciso per errore in un agguato con due colpi di pistola alla schiena».

«Sarà un luogo di legalità ed aggregazione per mille ragazzi del quartiere, per le loro famiglie e per chi, li aspettiamo, vorrà scoprire che Scampia non è più la periferia più malfamata d'Europa». È l'obiettivo di Antonio Piccolo, fondatore e presidente di Arci Scampia, una scuola calcio presente da anni nel quartiere che conta più di quattrocento ragazzi iscritti, e che con altre realtà sportive sul territorio (mille giovanissimi in tutto) beneficerà dell'apertura del nuovo stadio intitolato ad Antonio Landieri, vittima innocente di camorra. «Abbiamo aspettato 12 anni - ricorda Piccolo all'Ansa - ma ora pensiamo al futuro e a tutto quello che potremo organizzare per il quartiere, e non solo, in questa moderna struttura».

Dieci anni fa Antonio Piccolo, aiutato dal suo amico e vicepresidente di Arci Scampia Carlo Sagliocco, sottrasse a spacciatori e tossicodipendenti un parco tra i palazzoni del quartiere.
Oggi, aiutato da una truppa di quaranta persone tra allenatori e volontari, tiene a bada 400 ragazzi: «Una guerra quotidiana - sorride - con ragazzi in età 'complicatà, molti dei quali provengono da realtà familiari estremamente disagiate». «Il nuovo campo - spiega Piccolo - ci consentirà soprattutto di coinvolgere le famiglie dei ragazzi, che vorremmo individuassero questo luogo come segno d'attenzione delle istituzioni verso loro ed i loro figli». E quando le cose cominciano ad andare bene si guarda anche a chi è più bisognoso. «Da un paio d'anni - racconta orgoglioso Piccolo - abbiamo anche una succursale, una scuola calcio gemellata in africa, nel Mali, che porta il nostro nome: qui i bambini indossano le nostre divise e si allenano con l'attrezzatura che gli inviamo. Il sogno, ora, è di poterli ospitare qui a Scampia nel nuovo stadio».
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