Sud, otto ricette per rilanciarlo nel libro di Riccardo Maria Monti

Sud, otto ricette per rilanciarlo nel libro di Riccardo Maria Monti
Giovedì 19 Aprile 2018, 19:41
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Un programma serio, composto da 8 ricette concretamente attuabili in 5 anni, per il rilancio del Sud.
 
E’ quanto propone Riccardo Maria Monti, 50 anni, imprenditore e presidente di Italferr spa, nel libro “Sud perché no?”, edito da Laterza e presentato oggi a Napoli.
 
Al dibattito, moderato da Paolo Chiariello nella sede dell'Unione Industriali, hanno partecipato, tra gli altri, l'imprenditore Paolo Scudieri, il rettore della Federico II Gaetano Manfredi, il presidente Unione Industriali Ambrogio Prezioso, il presidente BCC di Napoli Amedeo Manzo e l'assessore Amedeo Lepore. 

“Per la prima volta, da decenni, abbiamo l’occasione di spingere l’Italia fuori dalla crisi facendo ripartire il Mezzogiorno, rendendolo attrattivo per gli investimenti. Il nostro Paese è stato enormemente penalizzato dal viaggiare a due velocità, a causa del più grande squilibrio territoriale che esiste in Europa -  ha spiegato Monti -Si tratta di un fenomeno gigantesco, per oltre 20 anni ignorato completamente, che oggi si può e si deve risolvere attaccandone alla radice le cause, utilizzando una ricetta articolata su 8 punti sostenibili sia politicamente che finanziariamente”.

“La Riserva di investimento infrastrutturale, la decontribuzione totale delle nuove assunzioni, il potenziamento dei contratti di sviluppo Invitalia, tutte esistenti, andrebbero associate ad un rapido lancio delle ZES, Zone Economiche Speciali e a 3 piani straordinari “tematici” di promozione dell’export e internazionalizzazione, scuola e università ed un Piano di sviluppo delle filiere produttive agricole. Infine, sullo sfondo, il grande tema della demografia, con la necessità trattenere i giovani e ripopolare zone che si stanno spopolando ed incentivo una tantum per natalità ed insediamento”, sono le proposte di Monti.
 
“Sono ottimista e fiducioso, nonostante in Italia esista il più grande squilibrio territoriale d’Europa. Siamo l’unico Paese dove il 30% della popolazione ha un reddito pro capite inferiore del 50% al resto della Nazione, tutto questo in una silente rassegnazione che dura da decenni. Spesso, come nel mio caso, sono gli stranieri che ci fanno notare come tutto questo non sia accettabile”, ha osservato Monti che è anche tesoriere della Robert Kennedy Foundation ed è stato presidente dell’Ice, l’istituto per la promozione del commercio estero.
 
“Ci sono finalmente le condizioni per il rilancio, ma è una corsa contro il tempo che abbiamo il dovere di vincere, altrimenti i processi demografici di globalizzazione ci daranno il colpo di grazia definitivo. Nel libro cerco di spiegare perché conviene mobilitarci subito, per uscire da questa amnesia collettiva che, dimenticando il Sud, condanna l’intero Paese al palo: nella soluzione dei problemi del Sud c’è il futuro dell’Italia, dobbiamo capirlo insieme”, ha fatto notare l’autore che ha concluso:
 
“Non esiste un castigo divino che ci condanna a tutto questo, le politiche per invertire la rotta esistono, sono sostenibili e vanno perseguite immediatamente. La rassegnazione va combattuta con la forza dei fatti e la voglia di impegnarsi, perché è una priora per l’intero Paese”.
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