Immagini che raccontano e testi che fanno immaginare: alla collana «Rivoluzioni» il premio Andersen 2018

Immagini che raccontano e testi che fanno immaginare: alla collana «Rivoluzioni» il premio Andersen 2018
di Donatella Trotta
Mercoledì 9 Maggio 2018, 22:33
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Immagini che raccontano, testi che fanno immaginare. Emozioni in gioco tra parole dipinte e illustrazioni narrative. E una nuova alleanza tra adulti - «con memoria lunga e desideri corti» - e ragazzi «con memoria corta e desideri lunghi», per un senso nuovo della Storia che (di)segna e ridisegna la vita come un mosaico di piccole storie che cambiano: con i diversi contesti, il tempo che scorre, la trama di relazioni e l’ordito d’identità in continua evoluzione che si intrecciano. È un innovativo e originale progetto editoriale «Rivoluzioni»: la collana ideata e curata da Teresa Porcella – autrice, editor, musicista, traduttrice, libraia per ragazzi e progettista specializzata in editoria multimediale - per LibriVolanti, marchio di letteratura per l’infanzia del gruppo editoriale Istos (giovane sigla nata a Pisa nel giugno 2014) e illustrata da un artista di calibro come Otto Gabos, protagonista dei principali movimenti delle strisce disegnate, autore di romanzi grafici e docente di Arte del fumetto e scrittura creativa all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Una collana nel segno del cambiamento, per raccontare la storia ai ragazzi (e non solo) in modo trasversale, coinvolgente e godibile attraverso grandi firme dell’attuale panorama narrativo (e una molteplicità di proposte formative e performative per scuole e biblioteche): da Marcello Fois e Alberto Masala, che nel primo titolo pubblicato hanno raccontato la Rivoluzione francese attraverso l’esperienza scientifica rivoluzionaria del chimico Lavoisier (La formula esatta della Rivoluzione), a Beniamino Sidoti, autore di Odeon Campero, che incrocia la Rivoluzione messicana con la storia del cinema; e da Janna Carioli, autrice de La Stella Rossa di Ivan, che ripercorre con un avvincente taglio “laterale” la Rivoluzione russa proprio nell’anno del suo centenario, fino all’ultimo titolo sinora apparso, 2x1=2, di Patrizia Rinaldi, che narra “la più grande rivoluzione sociale” del Novecento in Italia, il divorzio, con gli occhi dell’adolescente Maria Teresa sulla sfondo  della Napoli degli anni Settanta. Prossime uscite, a settembre e nel marzo 2019, il racconto del ’68 firmato da Sofia Gallo (La mini e la luna) e la “rivoluzione” italiana, negli anni Sessanta, della scuola media unificata, per una scuola di tutti ripercorsa da Luisa Mattia in Quello che non so.

Lo spirito della collana è stato esemplificato l’altro giorno - tra reading, disegni live, musica e racconti - dai protagonisti Porcella, Gabos e Carlo Scorrano, attore ed editore di Istos, alla Fondazione Premio Napoli, in un incontro introdotto dal Presidente Domenico Ciruzzi e dal giudice Alfredo Guardiano, con il contributo del massmediologo Sergio Brancato, in sintonia con l’Associazione culturale Kolibrì, che ha proposto l’appuntamento nell’ambito del ciclo di iniziative promosse dalla Fondazione in concomitanza con una serie di anniversari (tra il 2017 e il 2018) legati al termine "rivoluzione". E ora, «Rivoluzioni» ha vinto non a caso come «miglior collana di narrativa» il prestigioso Premio Andersen-Il mondo dell’infanzia - considerato il più importante riconoscimento italiano attribuito ai libri per ragazzi, ai loro autori, illustratori ed editori e alle più interessanti realtà che promuovono la lettura e la cultura per l’infanzia - promosso dal 1982 dall’omonima rivista mensile indipendente attenta alle produzioni più originali, sperimentali e innovative.

Lo ha deciso la giuria del premio, composta dalla direzione della rivista Andersen (Barbara Schiaffino, Walter Fochesato, Anselmo Roveda), dallo staff redazionale coordinato da Pino Boero (Università di Genova),  Martina Russo, Mara Pace, da Anna Parola (Libreria dei Ragazzi di Torino), Caterina Ramonda (blog Le Letture di Biblioragazzi), Vera Salton (Libreria Il Treno di Bogotà di Vittorio Veneto), Carla Ida Salviati (studiosa di storia dell’editoria e letteratura per l’infanzia) e, per la categoria «Libro a fumetti», Enrico Macchiavello (illustratore e fumettista), scegliendo «Rivoluzioni» per «l’indubbia audacia e singolarità di una serie – recita la motivazione - che intende offrire un panorama dei processi rivoluzionari politici, sociali e di costume. Per l’attentissima progettazione grafica ed editoriale. Per l’alta qualità dei testi capaci di coniugare senza sforzi narrazione e divulgazione. Per l’efficace e variata bellezza delle illustrazioni di Otto Gabos».

E a passare in rassegna tutti i vincitori della trentasettesima edizione del Premio, il cui concept di quest’anno è disegnato da Alessandro Sanna – annunciati dopo un anno di letture, recensioni e analisi, ora pubblicati sul sito www.andersen.it e, con approfondimenti e motivazioni, anche sul prossimo numero di giugno della rivista - emerge un dato significativo: a vincere, quest’anno, è il potere delle immagini. E la forza narrativa della Storia. Accanto all’opera complessiva dell’illustratrice dell’anno Arianna Papini, ci sono infatti albi senza parole, ai quali da quest’anno è dedicata una sezione specifica del premio; libri di divulgazione che raccontano la fotografia; romanzi tradotti con illustrazioni italiane; libri fatti ad arte che celebrano la forza emotiva del colore. E pure la scrittrice dell’anno, Susanna Mattiangeli, dialoga spesso con le immagini all’interno dell’albo illustrato. Perciò dopo i romanzi a fumetti - sezione introdotta nel 2014 per rispondere a una tendenza in costante crescita, quella del graphic novel – anche la ricchissima, complessa e raffinata categoria dei “Silent Books” trova ora uno spazio specifico all’interno del riconoscimento, per la sua capacità di affidare la narrazione di storie alla potenza comunicativa delle immagini, adatta a tutte le fasce d’età e alle più diverse competenze di lettura, anche interculturale.

Miglior libro senza parole di questa nuova sezione, l’albo silenzioso di Giovanna Zoboli Professione coccodrillo, illustrato da Mariachiara Di Giorgio per Topipittori, ritenuto un «caso esemplare» di Silent Book capace di raccontare «una storia quotidiana e sorprendente, scomposta in piccoli quadri dal ritmo perfetto». Una storia in buona compagnia con il Miglior libro mai premiato, un titolo pubblicato per la prima volta in Svizzera nel 1978 e subito tradotto dalla Emme edizioni di Rosellina Archinto: Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf di Tatjana Hauptmann,tornato in libreria questa primavera grazie a LupoGuido, nuovo marchio editoriale dedicato all’albo illustrato di qualità; e, infine, un terzo silent book c’è anche nella categoria Miglior albo illustrato 2018, vinta da ’45 di Maurizio A.C. Quarello (Orecchio Acerbo), un libro che racconta la fine della guerra, e lo fa in silenzio, amplificando le paure, le emozioni, gli agguati, l’attesa, la gioia.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 26 maggio (ore 15) a Genova nella sede del  Munizioniere di Palazzo Ducale, con la consueta e fitta partecipazione di autori, illustratori ed editori. Nel corso della cerimonia sarà consegnato anche il «Premio Gianna e Roberto Denti» alla libreria per ragazzi dell’anno, promosso dal Gruppo editori per ragazzi di AIE-Associazione Italiana Editori con Andersen e assegnato, quest’anno, alla libreria Miranfù di Trani, mentre il Premio alla biblioteca per ragazzi dell’anno va a NelFrattempo, Punto Prestito e Sala Studio della Biblioteca comunale di Città di Castello.

Ma ecco i vincitori delle altre sezioni del premio: Matteo Corradini (Protagonisti della cultura per l’infanzia);  Nadine Brun-Cosme  e Olivier Tallec (traduzione di Marie-Josè D’Alessandro) per Passo davanti (Coccole Books, Miglior libro 0/6 anni); Ulf Stark con Sai fischiare Joanna? (illustrato da Olof Landström e tradotto da Laura Cangemi, Iperborea, categoria Miglior libro 6/9 anni); Timothée de Fombelle, con Victoria sogna (Miglior libro 9/12 anni, illustrato da Mariachiara Di Giorgio e tradotto da Maria Bastanzetti per Terre di Mezzo); Brigit Young con Lost & Found (Miglior libro oltre i 12 anni, tradotto da Alessandro Peroni per Feltrinelli Up); Guido Sgardoli, L’isola del muto San Paolo edizioni), Miglior libro oltre i 15 anni. E ancora, Miglior libro di divulgazione quello di Joel Meyerowitz, Guarda! La fotografia spiegata ai ragazzi (Contrasto, tradotto da Valentina De Rossi); Miglior libro fatto ad arte, Colorama. Il mio campionario cromatico di Cruschiform, tradotto da Jacopo Pes (L’Ippocampo); Miglior libro a fumetti, La guerra di Catherine, di Julia Billet (illustrato da Claire Fauvel e tradotto da Elena Orlandi per Mondadori); Miglior progetto sul digitale, Mamamò.it. Una giuria allargata di esperti da tutta Italia voterà infine per il SuperPremio Andersen, il libro dell’anno, intitolato alla memoria di Gualtiero Schiaffino, fondatore della rivista e del Premio.
 
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