L' ictus nei bambini è una malattia molto rara, ma con conseguenze pesanti. Le cause sono spesso ignote, probabilmente infiammatorie nella maggior parte dei pazienti. «Questo caso dimostra che, se la terapia medica non è sufficiente, si può intervenire con successo. Un passo così importante richiede competenze multidisciplinari, una équipe affiatata ed attrezzature idonee», sottolineano i medici.
«Francesco, 6 anni, era stato ricoverato all'ospedale di Novara a metà aprile per una emiparesi sinistra - ricorda l'azienda ospedaliera - La risonanza magnetica aveva documentato una ischemia dell'emisfero cerebrale di destra, causata da un restringimento dei vasi cerebrali per una causa non nota, probabilmente post infettiva. Nei bambini, dopo malattie infettive, può verificarsi, seppur raramente, una reazione infiammatoria diretta verso strutture normali dell'organismo, in questo caso i vasi cerebrali». «Francesco è stato subito trasferito all'ospedale infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, nel reparto di Pediatria (diretto da Marco Spada), dove - riferisce ancora l'ospedale - è stato sottoposto a terapie specialistiche, che hanno permesso la stabilizzazione clinica. La situazione neurologica ha comunque continuato a destare preoccupazione. Per tale motivo, il piccolo paziente è stato sottoposto ad attento monitoraggio neuroradiologico e dei vasi cerebrali».
«Nei giorni scorsi - ricostruisce il direzione sanitaria - una équipe mista multispecialistica Molinette-Regina Margherita, composta da Mauro Bergui (direttore della Neuroradiologia universitaria dell'ospedale Molinette) e da Gabriella Agnoletti (direttore della Cardiologia pediatrica dell'ospedale Regina Margherita), con un intervento mininvasivo partendo dalla zona inguinale attraverso i vasi sanguigni, ha raggiunto e ha introdotto nei vasi cerebrali del bambino uno stent, piccola protesi metallica, simile a quello utilizzato nelle coronarie, che mantiene aperto il vaso permettendo la normale irrorazione del cervello.
L'intervento è tecnicamente riuscito e il piccolo paziente presenta un significativo e costante miglioramento delle sue condizioni».