La microspia riprende tutto dall’alto. Luigi D’Ari è seduto alla scrivania con Domenico Mollica, fa slittare rapidamente sui polpastrelli le banconote da contare, tranche dei centomila euro avuti da Mariano Torre, «il ragioniere» dei Lo Russo in carcere per un omicidio di stampo camorristico. «Mi dispiace per Mariano» dice il medico. Da alcuni mesi Torre è collaboratore di giustizia ma quando D’Ari è intercettato (agosto 2016) era ancora un detenuto in attesa di processo. Il medico...
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