Igor, Corte d'Appello lo scagiona da sesto omicidio

Igor, Corte d'Appello lo scagiona da sesto omicidio
Giovedì 17 Maggio 2018, 23:00 - Ultimo agg. 23:01
2 Minuti di Lettura
Igor, al secolo Norbert Feher, il killer in carcere in Spagna accusato di cinque omicidi e quattro tentati, «non ebbe alcun ruolo» in un sesto delitto, quello di Pier Luigi Tartari, il pensionato ferrarese rapinato, massacrato e abbandonato morente nel casolare di Fondo Reno il 9 settembre 2015. Lo scrive la Corte d'assise d'appello di Bologna, nelle motivazioni del processo che condannò due dei tre presunti complici, di fatto scagionandolo dall'accusa di essere il quarto uomo. Patrik Ruszo, 20 anni, condannato all'ergastolo a gennaio, disse ai giudici: «A uccidere Tartari non eravamo in tre, ma in quattro: il quarto, mai cercato, è Norbert Feher». Sostenne che non lo aveva detto prima perché «Igor aveva minacciato mia madre». I giudici smentiscono la difesa dell'altro condannato, Costantin Fiti, che si dice innocente, ipotizzando la presenza di Igor, non di Fiti, la notte del delitto.

Ad accusare Fiti era stato Ivan Pajdek, capo della banda, giudicato in un processo stralcio con 30 anni di carcere, definitivi. Accuse credibili per la corte, presieduta da Orazio Pescatore, che spiega:
«Pajdek non accusa due a casaccio ma le persone che molti altri dati istruttori autonomi legano a lui nell'inequivocabile concorso» nella rapina e nell'omicidio. «Fiti non è qui la copertura di altri rimasti nell'ombra (Igor, ndr) ma il vero complice di Pajdek e Ruszo nei concorsi criminali di quella intensa attività in quel tempo». È vero che Igor con Pajdek e Ruszo aveva terrorizzato il Ferrarese prima dell'omicidio Tartari, ma in quel delitto «non ebbe nessun ruolo»: del resto inchieste e processi lo hanno sempre escluso: di lui non c'è ombra.
Gli stessi giudici per dovere hanno inviato alla procura le dichiarazioni di Ruszo in aula sulla presenza di Igor nell'omicidio, atti contenuti ora in un fascicolo solo «conoscitivo» aperto dal pm Ciro Alberto Savino.
Per saperne di più si dovrebbe attivare una rogatoria - come per gli omicidi di Valerio Verri e Davide Fabbri - per chieder conto a Igor, nel carcere di Zuera di Saragozza, delle «accuse» di Ruszo. Igor ha già fattogià scena muta davanti agli inquirenti di Bologna e Ferrara, rifiutandosi di rispondere alle domande su tutti i delitti italiani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA