La bocca dell’inferno

La bocca dell’inferno
Sabato 19 Maggio 2018, 11:45 - Ultimo agg. 23 Marzo, 10:33
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Se Aleister Crowley decide di organizzare un finto suicidio con la complicità di Fernando Pessoa, siamo già nell’epica, oltre il cinema, se poi tutta l’operazione viene ricostruita e raccontata non si può che gioire, per questo “La bocca dell’inferno” (Federico Tozzi editore) è un libro imperdibile. Crowley – esoterista, scrittore, alpinista – e Pessoa – poeta e nazione – sono un viaggio psichedelico, i loro pensieri, le loro parole, e poi l’opera che si congiunge in Portogallo, nel 1930, attraverso una operazione situazionista, divenendo arte su arte. La diabolicità di Crowley e la poesia di Pessoa si uniscono, come lo scherzo cavalca la cronaca, generando un romanzo di in-esistenze che tra i frammenti dice moltissimo delle due figure: dove magia e inquietudine si con-fondono nella messa in scena. La raccolta delle lettere, i loro amici, la donna di Crowley: la Jaeger, e le poesie, completano la storia. Come scrisse il poeta Augusto Ferreira Gomes: “Dio le cose di fumo fece / e poi vi si mescolò dentro”.
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