Napoli, la seicentesca fontana di Monteoliveto ritorna discarica della movida

Napoli, la seicentesca fontana di Monteoliveto diventa discarica
Napoli, la seicentesca fontana di Monteoliveto diventa discarica
di Eduardo Improta
Domenica 17 Giugno 2018, 15:57 - Ultimo agg. 16:03
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In tanti si indignano nel vedere uno dei monumenti più belli di Napoli: la storica fontana del 600 di Monteoliveto, conosciuta anche come la fontana di Re Carlo II, trasformata in una discarica a cielo aperto.

Nel mese di agosto scorso la seconda municipalità, presieduta da Francesco Chirico ha lanciata la campagna di sensibilizzazione «Amiamo le nostre strade e i nostri territori, contribuiamo a renderli vivibili e non delle discariche a cielo aperto» che non sembra aver avuto successo perché rimasta inascoltata.
 
 

«Sono immagini inaccettabili e purtroppo non sono le sole e le prime – affermano Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Verdi e il conduttore radiofonico Gianni Simioli che questa mattina sono andati sul posto dopo l'ennesima notte di vergogna. Ancora una volta la fontana di Monteoliveto è stata trasformata in una discarica a cielo aperto e imbrattata senza pietà. C'è un tanfo terribile dovuto al mix tra alcolici e urina. Infatti risulta che alcune persone oramai urinano nel sito dopo aver bevuto. Centinaia di bottiglie di alcolici e super alcolici con rifiuti di ogni tipo sono state gettate nella vasca del monumento. Sono proprio i napoletani a non avere contezza delle bellezze che la città possiede a cui va destinata l’attenzione di tutti. Comportamenti irrispettosi non premiano nessuno. Avere cura della città vuol dire evitare usi e costumi da terzo mondo e aprirci a un turismo in costante aumento che può significare crescita economica. I cittadini siano rispettosi dei tesori della città a vocazione turistica. Imparino a distinguere un monumento da un sacchetto della spazzatura».

«Napoli merita cittadini migliori - hanno aggiunto Borrelli e Simioli - che sappiano collaborare per trasformare la capitale del Mezzogiorno in una meta ambita da tutti e non in un luogo di cui vergognarsi. Bisogna subito ripulire il monumento e istallare delle cancellate protettive in ferro battuto, così come già esisteva fino agli inizi del ‘900, per evitare nuovi scempi come noi chiediamo da tempo».

Sono tanti i cittadini che si chiedono come mai, tanto scempio e degrado, neppure le tre telecamere di sorveglianza con obiettivi a 360 gradi, installate a pochi metri dalla fontana, funzionano come deterrente per scongiurare il deturpamento del monumento.
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