Napoli, dopo oltre 50 anni
riapre la Cappella Pignatelli

Napoli, dopo oltre 50 anni riapre la Cappella Pignatelli
Sabato 23 Giugno 2018, 13:03
6 Minuti di Lettura
Sarà il primo della serie dei gioielli del grande progetto “Centro Storico di Napoli - Sito UNESCO” a ritrovare la luce in versione restaurata. Si tratta della Cappella di Santa Maria dei Pignatelli, uno degli scrigni più rari della Napoli del Rinascimento, che sorge proprio nel cuore del centro antico partenopeo, al Largo Corpo di Napoli, allineata lungo il decumano inferiore della città greco-romana, dove si incrociano piazzetta Nilo e San Biagio dei Librai.  

Era chiusa al pubblico da oltre cinquant’anni. Sul finire degli anni ’60 era diventata persino un deposito abusivo di sedie. Oggi, grazie al lavoro dell’Università Suor Orsola Benincasa, divenuta proprietaria della Cappella negli anni novanta a seguito della donazione della famiglia Pignatelli, ed al finanziamento europeo del Grande Progetto “Centro Storico di Napoli - Sito Unesco”, affidato per l’attuazione al Comune di Napoli, la Cappella Pignatelli è finalmente pronta per essere restituita alla città.
 
 

L’inaugurazione della sua seconda vita è fissata per lunedì 25 Giugno alle ore 18. Al taglio del nastro ci saranno il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, i fratelli Fabio e Giovanni Pignatelli, il sovrintendente per l’Archeologia, le belle arti ed il paesaggio per il Comune di Napoli, Luciano Garella, il direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger e l’intera squadra di lavoro dell’Università Suor Orsola Benincasa con il coordinatore scientifico dei lavori di restauro, Pierluigi Leone de Castris, il progettista dell’intervento Massimo Del Giudice, il progettista degli arredi e dell’illuminazione, Sergio Prozzillo e gli studenti del Corso di Laurea magistrale in Restauro dei beni culturali che hanno collaborato ai lavori di restauro.

“In un Paese in cui si parla spesso delle grandi opportunità sprecate nell’investimento dei fondi europei ci riempie di orgoglio aver portato a termine un lavoro lungo e complesso che ci consente oggi di restituire alla città uno dei suoi grandi patrimoni che abbiamo tutte le intenzioni di valorizzare al meglio con numerosi progetti accademici, scientifici, artistici e culturali che mettano al centro dell’azione soprattutto i giovani della nostra città e delle Università”. Così Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, anticipa la sua grande soddisfazione per l’inaugurazione della Cappella Pignatelli che oltre alle attività accademiche e scientifiche dell’Ateneo avrà soprattutto una destinazione “pubblica” per attività culturali, convegni, mostre, spazi di informazione e documentazione sul centro storico, attività musicali, cinematografiche e teatrali. 

Lunedì 25 Giugno alle 19 Paolo Isotta inaugura la Cattedra permanente di Culture d’Europa Cappella Pignatelli 

La Cappella Pignatelli è così pronta per la sua nuova vita che il primo grande evento sarà praticamente contestuale all’inaugurazione. Proprio lunedì alle 19, un’ora dopo il taglio del nastro, ci sarà la partenza del ciclo di lezioni magistrali di Paolo Isotta su “Gli splendori della Scuola Musicale Napoletana” organizzato nell’ambito del programma dell’undicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italiana. Da Alessandro Scarlatti al genio di Rossini nel suo periodo napoletano: da lunedì a giovedì sempre alle 19 alla Cappella Pignatelli quattro appuntamenti ad ingresso gratuito (prenotazioni aperte su www.napoliteatrofestival.it) con uno dei più importanti storici della musica italiani. 

Il ciclo di lezioni di Paolo Isotta rappresenterà anche il ‘battesimo’ delle attività accademiche e culturali della “Cattedra permanente di Culture d’Europa Cappella Pignatelli” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Una nuova cattedra universitaria, inserita all’interno dell’offerta formativa dell’Ateneo, ma anche e soprattutto aperta a lezioni pubbliche, sempre all’interno della Cappella Pignatelli, sui grandi temi della storia e dell’attualità europea, che raduneranno grandi esperti internazionali di diverse discipline in una città come Napoli che rimane una decisiva frontiera d'Europa.


I lavori di restauro a tempo di record della Cappella Pignatelli

I lavori di restauro della Cappella Pignatelli, iniziati nel novembre del 2014 con la direzione dell’ingegnere Massimo Del Giudice, hanno riguardato principalmente il restauro dell’apparato decorativo interno con la pulitura ed il consolidamento delle lastre di marmo dei rivestimenti verticali, il restauro della volta affrescata, il restauro degli stucchi, delle cornici e delle decorazioni pittoriche delle volte. 

Ma soprattutto i lavori, che hanno consentito anche il restauro e l’integrazione della pavimentazione in marmo e di quella in cotto e maioliche, hanno restituito alla fruizione del pubblico i prestigiosi monumenti rinascimentali della famiglia Pignatelli che si trovano ai lati dell’altare. Durante il restauro è stato anche ritrovato un affresco cinquecentesco che era collocato dietro l’altare raffigurante una deposizione. 

Completati nel dicembre 2015 i lavori strutturali previsti dal progetto “Centro Storico di Napoli - Sito UNESCO” l’Università Suor Orsola Benincasa ha poi lavorato per altri due anni con i suoi restauratori agli impianti di illuminazione, alla creazione di aule multimediali e alla realizzazione di una prestigiosa sala per conferenze, concerti e proiezioni proprio al centro della Cappella.

La storia travagliata di un grande gioiello rinascimentale

La Cappella di Santa Maria dei Pignatelli, così chiamata dal nome della famiglia che la costruì e che per secoli ne resse le sorti, sorge proprio nel cuore del centro antico di Napoli, al Largo Corpo di Napoli, in piazzetta Nilo, allineata lungo il decumano inferiore della città greco-romana.  Chiusa da tempo e sconosciuta ai più, è uno dei gioielli più rari della Napoli del Rinascimento e sorge là dove i nobili di Nido avevano il loro Seggio. 

Di origini trecentesche, fu ristrutturata fra il 1493 e il 1515 per volere di Ettore Pignatelli, futuro viceré di Sicilia, affiancando il palazzo di famiglia, ed ospita due importanti complessi funerari frutto dell’arte napoletana del Rinascimento maturo: il sepolcro di Carlo Pignatelli, opera dei Malvito verso il 1506-07, e la piccola cappella di Caterina Pignatelli, opera del grande scultore spagnolo Diego de Silóe attorno al 1513-14, ricca di decori tratti dall’Antico e vicina alla cultura della Roma papale di Raffaello, Michelangelo e Sansovino. 

A partire dal 1736 la cappella assunse poi forme barocche, dotata di un nuovo altare progettato da Gaetano Buonocore e di una cupola a scodella affrescata nel 1772 da Fedele Fischetti. Più ancora forse dei monumenti rinascimentali, questa veste settecentesca ha tuttavia sofferto dei danni inferti dal tempo e dagli uomini. Nel corso degli anni sessanta e settanta del Novecento, chiusa al culto e alla visita, utilizzata persino come deposito di sedie, ripetutamente vandalizzata dai furti e priva di ogni genere di manutenzione, la chiesa ha infatti subito un rapido degrado, con molti dei marmi rimossi o staccati e le pitture danneggiate dall’umidità e dai sali. 

La svolta all’inizio degli anni novanta quando è stata donata con un gesto generoso dalla famiglia Pignatelli all’Università Suor Orsola Benincasa allo scopo di restituirla alla fruizione di tutti. Da quel momento in poi è iniziato un lungo e laborioso restauro, dapprima statico, dello stesso edificio, e poi anche delle opere d’arte che esso ospita. Oggi questo lungo restauro è giunto alla sua ultima tappa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA