Collezionismo, ecco gli oggetti più strani e bizzarri che valgono un «tesoro»

Collezionismo, ecco gli oggetti più strani e bizzarri che valgono un «tesoro»
di Emanuela Vernetti
Martedì 22 Aprile 2014, 18:03 - Ultimo agg. 23 Aprile, 19:04
3 Minuti di Lettura

Tappi di bottiglia o di sughero dello champagne, rasoi, giocattoli e persino chiavi.

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Oggetti di uso quotidiano per alcuni, per altri, invece, sono oggetti di culto, a volte introvabili eper i quali sarebbero disposti a sborsare anche migliaia di euro.

Il mondo del collezionismo è vario e bizzarro quanto le idee e le ispirazioni di turno delle persone.

Collezionista già a cinque anni, Osman D’Angelo ha trasformato la sua passione in una professione sempre più ricercata. «La gente ha fame di collezionismo e non parlo solo di esperti ma anche di gente comune, grandi e piccoli, che semmai conservano inavvertitamente un tappo di bottiglia per poi scoprire di anno in anno di possedere una vera collezione».

Collezionisti, insomma, si diventa.

E la strada maestra da percorrere può diramarsi anche in sentieri singolari e stravaganti. «Nella mia bottega ho ospitato gli oggetti da collezione più improbabili e bizzarri» ama ricordare Osman.

Medaglie, distintivi, cartoline di guerra, foto e persino cappelli militari. «Tutto questo fa parte della militaria, una branca ampissima che comprende tutti gli oggetti che riguardano la guerra».

Ma c’è anche chi colleziona cartoline di paesaggi cittadini, di disegni di bambini, animali e donne, con valutazioni che arrivano anche fino a 400 euro a pezzo.

Mentre per chi ha conservato ancora lo spirito dell’eterno Peter pan, niente di più adatto che collezionare album di figurine o giocattoli, dalle automobiline ai soldatini, fino ad arrivare ai gadget in regalo con l’uovo Kinder o con il giornalino di Topolino.«Questi sono i più gettonati. E la valutazione per questi oggetti non deve essere sottovalutata. Per i giocattoli più elaborati si arriva anche a centinaia di euro».

E ai più superstiziosi non resta che onorare un’antica tradizione napoletana che assegna alle chiavi un potere scaramantico. «Alcune non valgono tanto, ma si sa, per i napoletani una collezione di amuleti contro il malocchio vale molto di più del valore meramente economico».

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