Avellino, la lunga notte di Ciampi:
«Con M5S vince la città che cambia»

Avellino, la lunga notte di Ciampi: «Con M5S vince la città che cambia»
di Edoardo Sirignano
Lunedì 25 Giugno 2018, 11:18 - Ultimo agg. 16:00
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La notte del 24 giugno è a 5 Stelle. Il nuovo sindaco è Vincenzo Ciampi. Avellino è il primo capoluogo del Mezzogiorno a tingersi di giallo. Se alla vigilia si prevedeva un equilibrio tra le due forze, il candidato dei pentastellati supera, in modo netto, l'avversario Nello Pizza. «Il rinnovamento è prevalso sul vecchio sistema. Questa non è la mia vittoria, ma quella del popolo avellinese. Finisce l'era di De Mita e Mancino ad Avellino. Le persone, in modo libero, hanno dimostrato la loro volontà a cambiare. Inizia un corso all'insegna della discontinuità e finisce un sistema. Adesso dobbiamo solo governare e rispondere a quel segnale che è arrivato dalla città. Finalmente non siamo più il feudo o il contenitore di voti per qualcuno. C'è un gruppo nuovo che ha voglia di fare e di andare avanti sulla scia del cambiamento. Sarò il sindaco di tutti e nessun cittadino sarà più considerato di serie b». Un emozionato Ciampi così commenta i dati, alla vigilia impronosticabili, arrivati dalle sezioni, che in modo omogeneo, hanno visto la vittoria del fronte del cambiamento. Il candidato dei 5 Stelle, in lacrime e abbracciato dagli amici di sempre, dal deputato Carlo Sibilia, che gli è stato molto vicino durante tutti i giorni della lunga campagna elettorale, dagli altri parlamentari Gigi Maraia, Maria Pallini, Michele Gubitosa e Ugo Grassi, quando entra nella sede sul Corso, non manca di mostrare l'emozione per una campagna a toni accesi e dove fino allo spoglio sembrava regnare l'equilibrio. «Nel primo turno hanno prevalso le sette liste e gli oltre settecento candidati. I cittadini, in quel momento, hanno scelto l'amico del cuore, il parente. Quando, però, sono stati chiamati a esprimere un voto politico, ovvero bocciare o promuovere, chi ha governato negli ultimi anni, hanno scelto la novità e non hanno voluto dimenticare tutto ciò che di sbagliato era stato fatto. Grazie alla scelta delle persone, il capoluogo non resterà isolato, ma avrà un Governo al proprio fianco e una squadra di persone capaci e di buon senso che non mancheranno di dare il proprio apporto».

Parlando del futuro e del rischio di non governare, la neo fascia tricolore, non ha alcun dubbio: «È arrivato il momento della responsabilità. Viviamo un periodo di grandi emergenze e difficoltà. È necessario superare lo steccato tra maggioranza e minoranza e capire quali sono le problematiche volta per volta. Sono certo che ci sarà condivisione. Cercherò di essere un sindaco operativo e spero che siano deposte le armi nei cassetti e che ognuno faccia il proprio meglio. Ringrazio tutte quelle persone che mi sono state vicine e che hanno messo la casacca del partito da parte per fare il bene della città». Soddisfatto del risultato il parlamentare Carlo Sibilia, che prima di abbracciare Ciampi, dimostrando tutta la tensione accumulata, commenta: «I dinosauri si sono estinti. Adesso l'uomo può iniziare a camminare sulle sue gambe. E' un dato storico. Tutto questo ci proietta in una situazione di prova e di maturità. Abbiamo creato una proposta seria fatta di competenze. Da oggi non siamo più il popolo dei pecoroni, ma siamo un gruppo che ha ottenuto il riscatto e che certamente farà soltanto bene ad Avellino e all'intera Irpinia. La persone hanno scelto un nome non blasonato, la normalità. Del nuovo sindaco, non posso far altro che apprezzare il modo in cui ha condotto una campagna elettorale intelligente, basata principalmente sulle proposte».

Il Movimento, quindi, pensa già al bilancio e insieme all'assessore Forgione, in sede per festeggiare, mette l'operatività al primo posto. «Realizzeremo tutti i punti del programma con umiltà e concretezza».

Subito sono arrivate le congratulazioni di Luigi Di Maio, che telefonicamente, ha espresso entusiasmo per l'esito del voto e diversi sms da Ministri ed esponenti del Governo. «Avellino sostiene Carlo Sibilia diventerà un modello di operatività a livello nazionale. È necessario che ci si rimbocchi le maniche e si cominci a lavorare».

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