Redattore capo del Mattino e autore della pagina settimanale L’Uovo di Virgilio. I luoghi della memoria, la memoria dei luoghi, in tandem con il fotografo Sergio Siano, Vittorio del Tufo ha firmato “Napoli magica” (Neri Pozza), presentato ieri alla Feltrinelli di piazza dei Martiri. In una sala gremita, con lui c’erano Alessandro Barbano, Gennaro Carillo, Francesco Durante.
«Napoli è una città di opposizioni, caratterizzata da leggerezza e pesantezza. Il libro ci aiuta a cogliere questa dualità che contraddistingue Napoli fin dalla sua fondazione» dice Carillo. «Del Tufo ricorda anche i napoletani che sono divenuti tali, non per nascita ma per processo interiore, quasi alchemico. Uno tra tanti, Boccaccio».
«Del Tufo, sincero innamorato della città, indaga l’eco perenne di miriadi di storie e leggende, vere e verosimili, ma sempre suggestive» dice Durante. «La malinconia spesso compare in questo libro, soprattutto quando la memoria è labile, e quando l’occhio dell’autore vede a che livello di degrado siamo stati capaci di far precipitare molte delle meraviglie che abbiamo. Il lavoro di Del Tufo ha anche una grande valenza civica, ci sprona ad appropriarci di beni che forse non abbiamo meritato».
Per Del Tufo, «le mie sono storie ambientate nel passato ma che si riverberano anche nel presente. L’obiettivo è quadi costruire un ponte tra i due estremi temporali».