«Napoli Magica», Vittorio Del Tufo fa il pieno alla Feltrinelli di piazza dei Martiri

«Napoli Magica», Vittorio Del Tufo fa il pieno alla Feltrinelli di piazza dei Martiri
di Ugo Cundari
Giovedì 28 Giugno 2018, 20:08 - Ultimo agg. 21:21
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Redattore capo del Mattino e autore della pagina settimanale L’Uovo di Virgilio. I luoghi della memoria, la memoria dei luoghi, in tandem con il fotografo Sergio Siano, Vittorio del Tufo ha firmato “Napoli magica” (Neri Pozza), presentato ieri alla Feltrinelli di piazza dei Martiri. In una sala gremita, con lui c’erano Alessandro Barbano, Gennaro Carillo, Francesco Durante.
 

«Del Tufo è scrittore multiforme. Oggi si misura con un saggio dalla solida struttura in cui riannoda la storia di Napoli con i suoi miti, le sue leggende. Qui il vero si mescola con il falso. Indaga tutte le possibili origini della città, ma arriva anche ai giorni nostri, con l’omicidio di D’Ambrosio alla Gaiola. C’è una domanda che pervade tutto il libro, la lente attraverso cui si leggono le vicende di Del Tufo: si può raccontare la storia della città attraverso il dolore?», dice Barbano.
 
 

«Napoli è una città di opposizioni, caratterizzata da leggerezza e pesantezza. Il libro ci aiuta a cogliere questa dualità che contraddistingue Napoli fin dalla sua fondazione» dice Carillo. «Del Tufo ricorda anche i napoletani che sono divenuti tali, non per nascita ma per processo interiore, quasi alchemico. Uno tra tanti, Boccaccio».

«Del Tufo, sincero innamorato della città, indaga l’eco perenne di miriadi di storie e leggende, vere e verosimili, ma sempre suggestive» dice Durante. «La malinconia spesso compare in questo libro, soprattutto quando la memoria è labile, e quando l’occhio dell’autore vede a che livello di degrado siamo stati capaci di far precipitare molte delle meraviglie che abbiamo. Il lavoro di Del Tufo ha anche una grande valenza civica, ci sprona ad appropriarci di beni che forse non abbiamo meritato».

Per Del Tufo, «le mie sono storie ambientate nel passato ma che si riverberano anche nel presente. L’obiettivo è quadi costruire un ponte tra i due estremi temporali».
 

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