«​C’era una volta la "questione meridionale":
i ragazzi del Cuoco-Campanella»

Domenica 1 Luglio 2018, 20:28 - Ultimo agg. 23:50
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Pubblichiamo la riflessione inviata al Mattino dal docente Vittorio Gennarini.

L’ottocentesca e novecentesca “questione meridionale”, da Giustino Fortunato a Carlo Levi, superata e debellata dai ragazzi delle scuole di Napoli: vediamo come. Rinasce a vita nuova, nonostante la chiusura di quasi due anni della sede centrale alle spalle di piazza Cavour, il liceo scientifico più antico di Napoli, il “Cuoco-Campanella” guidato dalla preside Adele Barile. Quest’anno i ragazzi dell’istituto, che pure era stato duramente provato prima di Natale dal bestiale accoltellamento di un loro compagno, Arturo Puoti, in via Forìa, hanno voluto, anche per una sorta di reazione psicologica a tanto degrado,dare il meglio della loro preparazione e della loro formazione nelle discipline d’insegnamento (e oltre) classificandosi ai primi posti in concorsi letterari e scientifici in tutt’Italia.

Il ventitré di maggio la studentessa Marina Guazzo,della classe V AS, ha vinto il primo premio in assoluto a conclusione di un concorso bandìto dalla Arciconfraternita dei Pellegrini e dalla Fondazione Fabrizio Pignatelli per il miglior elaborato di taglio giornalistico su un tema di attualità.Il riconoscimento veniva attribuìto a un umanissimo articolo proprio sul calvario di Arturo con il plauso ed il consenso della secolare Accademia pontaniana nella sede centrale dell’università “Federico II” in via Mezzocannone.Ma numerosi sono stati gli altri concorsi nei quali gli allievi del “Cuoco-Campanella” hanno brillato, pur con la loro formazione scientifica, con lavori letterari d’intonazione umanistica a carattere nazionale: lo studente Claudio Fabbroni si è aggiudicato il soggiorno gratuito a Venezia e la presenza nella giurìa appunto nazionale del premio cinematografico per ragazzi “Il leoncino d’oro” dopo avere scritto una recensione d’un film visto; mentre i ragazzi della IV F e della V Cs si sono piazzati, guidati dal prof. Vincenzo Albano, fra i primi 10 classificati nella competizione di scrittura creativa a sfondo storico “Che Storia!”.

Il concorso era promosso dall’Accademia Nazionale dell’Arcadia,dal crociano Istituto di studi storici e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. In campo più strettamente scientifico, i  ragazzi hanno conseguito il terzo posto nel “certamen” di astrofisica con una ricerca originale inserita nel percorso didattico “A scuola di astroparticelle”, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Abbiamo citato solo i casi più eclatanti: il liceo di Arturo ha reagito a tanto orrore proponendo e diffondendo cultura in tutt’Italia,promuovendo e incoraggiando chi voglia dimenticare l’odio, studiare ed eccellere. È questa la risposta che la scuola dà ad una società sempre più vittima della violenza e degli abusi di ogni sorta. E quanto alla cosiddetta questione meridionale, di cui le mafie sono gran parte, i ragazzi di oggi dimostrano con i fatti, con i successi culturali che l’Italia è tutta una sola voce da Trieste alla Sicilia e che la criminalità e l’arretratezza secolari possono essere sconfitte. Proprio dai giovani e dalla cultura.

 
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