Matrimonio rovinato dalla sagra e sposa furibonda: come è andata a finire

Matrimonio rovinato dalla sagra e sposa furibonda: come è andata a finire
di Elena Filini
Sabato 7 Luglio 2018, 15:37 - Ultimo agg. 8 Luglio, 13:26
3 Minuti di Lettura

MOGLIANO - Il precedente è illustre. George Clooney, dopo aver impalmato la bellissima Amal, uscì dal palazzo veneziano che ospitava le nozze e finì imbottigliato in una manifestazione. A poca distanza, il mercato del pesce di Rialto. Il caso della coppia moglianese che oggi pronuncerà l'atteso sì in municipio, ma senza gradire la convivenza con la kermesse Pesce&prosecco nella piazza del Comune, ripropone un dibattito più ampio: esistono spazi privati, prenotabili. Ed esistono spazi pubblici in cui la città vive la propria vita.

L'AMMINISTRAZIONE
«Celebriamo in media 4 o 5 matrimonio a week-end- spiega non senza sorpresa il sindaco Carola Arena- confesso che è la prima volta che una coppia ha una reazione di questo genere». Il primo cittadino spiega che la piazza antistante il Comune è spessissimo teatro di eventi e manifestazione, con tensostrutture ed allestimenti. «L'evento in questione è allestito da due settimane, ma non abbiamo ricevuto altre lamentele».

Tuttavia Arena si dice dispiaciuta per Natascia Nobile, la sposa che ieri ha denunciato la sua delusione sui social. «Ognuno ha diritto a vivere il proprio sogno come meglio desidera: se sogna le fotografie en plein air deve però sapere che lo spazio prenotato è quello della sala comunale. La piazza è uno spazio non prenotabile». L'alternativa è solo quella delle navate della chiesa? «No, a Mogliano abbiamo un'ampia possibilità di scelta, superiore ad altri comuni. L'amministrazione ha stipulato convenzioni con le ville antiche per un matrimonio più intimo e in cornici di grande fascino. C'è anche la filanda di Campocroce, per un sì in stile archeologia industriale». 

LA SCELTA
Insomma la scelta non manca per rendere unico e personale il grande giorno. Ma è utopia pensare di calibrare il calendario di manifestazioni comunali che si svolgono nella piazza del Municipio in base al carnet dei matrimoni. Gli uffici, oltretutto, pare non fossero neppure obbligati a dare la segnalazione. «Non era un atto dovuto- commenta il sindaco- la telefonata si deve alla gentilezza della funzionaria. E davvero, ripeto, siamo sorpresi dal tenore della reazione. Prima d'ora non avevamo mai ricevuto alcuna lamentela». Oggi sarà il grande giorno. Nello stile chic demodé della sala affrescata del consiglio, la giovane coppia pronuncerà il suo sì. A celebrare il matrimonio sarà l'assessore alla cultura Ferdinando Minello. L'augurio della giunta comunale è che i due sposi si godano la festa, cercando di superare le contrarietà. Del resto sono in compagnia abbastanza illustre.

George insegna: no fish no party.

© RIPRODUZIONE RISERVATA