I quartieri: «Bloccate subito il restyling del lungomare di Napoli, che spreco di risorse»

I quartieri: «Bloccate subito il restyling del lungomare di Napoli, che spreco di risorse»
di Valerio Esca
Giovedì 19 Luglio 2018, 23:00 - Ultimo agg. 20 Luglio, 10:07
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«Stop al progetto di restyling del Lungomare». A chiederlo a gran voce sono i cinque presidenti di Municipalità (Francesco de Giovanni della prima, Salvatore Boggia della sesta, Maurizio Moschetti della settima, Apostolos Paipais dell’ottava e Lorenzo Giannalavigna della nona) che hanno deciso di mettere insieme le forze e scrivere all’Agenzia per la coesione territoriale. La richiesta è quella di «riesaminare l’ammissione al finanziamento del progetto di riqualificazione del tratto che va da piazza Vittoria a Molosiglio». Ieri durante la conferenza stampa nel palazzo del Consiglio comunale di via Verdi i cinque presidenti hanno esposto le problematiche legate ai propri territori, accendendo i riflettori sul paradosso di come «si sia deciso di riqualificare un tratto di strada con 12 milioni di euro, nonostante non necessiti di interventi urgenti, a cospetto di intere aree della città ridotte a colabrodo». 

«Abbiamo deciso di sottoscrivere un atto tutti insieme per chiedere all’Agenzia per la coesione di rivedere il finanziamento – spiega il numero uno della prima Municipalità Francesco de Giovanni – In città non ci sono autobus, le strade sono disconnesse e l’amministrazione è andata avanti in un progetto in cui si mettono sul piatto 12 milioni di euro su 20 per la mobilità sostenibile per rifare il lungomare». Sembrerebbe un problema soltanto il parlamentino Chiaia-San Ferinando-Posillipo, che a marzo aveva già approvato una delibera con la medesima finalità, quando in realtà i presidenti ne fanno una questione di gestione dei fondi: «Il problema è che se si riuscisse a bloccare il finanziamento – spiega il presidente della nona Lorenzo Giannalavigna – si potrebbe poi in una seconda fase pensare ad una nuova programmazione. Ma i problemi di Napoli sono ovunque, anche nella nostra Municipalità, quasi non si contano». De Giovanni, Giannalavigna, Paipais, Boggia e Moschetti sono tutti d’accordo: «Zero manutenzione stradale, zero fondi per governare e nessun dialogo con il Comune, che gestisce in maniera verticistica i rapporti con le Municipalità». Il coro è unanime: «Così come sono oggi i parlamentini non servono a nulla». 
 
«L’operazione verità - questo il titolo di una serie di incontri che i presidenti organizzeranno nei prossimi mesi - si è resa necessaria – rimarca Giannalavigna – per spiegare ai cittadini come la narrazione edulcorata della città sia un modo per nascondere la polvere sotto al tappeto. Noi non siamo depositari della realtà ma sappiamo che è arrivato il momento di agire». I cinque ci tengono a far sapere che «su questi incontri nessuno schieramento o partito vuole metterci il cappello. È soltanto un modo per denunciare la nostra impossibilità a governare».

«I fondi pubblici nascono da una programmazione vecchia di anni – evidenzia l’assessore all’Urbanistica del Comune Carmine Piscopo – C’è un iter molto complesso che segue, come nel caso dei fondi Unesco, una delibera, che accordi il finanziamento. Noi abbiamo approvato il progetto del lungomare in linea tecnica nel 2015, dopodiché è passato per tutti i controlli e ha ottenuto tutte le certificazioni, trattandosi di fondi Poc (stanziati dal Governo). In questi due anni e mezzo abbiamo lavorato tantissimo per ottenere i fondi». Ma era proprio necessario il restyling del lungomare? «Il lungomare va adeguato al nuovo uso sociale e alla nuova vocazione – aggiunge Piscopo – Ci tengo però a dire che contestualmente procediamo su Bagnoli e allo stesso tempo sulle vele di Scampia e sul centro storico».
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