Roma, scritte omofobe sullo scontrino: il cameriere viene licenziato e cresce la polemica sui social

Roma, scritte omofobe sullo scontrino: il cameriere viene licenziato e cresce la polemica sui social
Sabato 21 Luglio 2018, 15:24 - Ultimo agg. 22 Luglio, 15:11
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Sulla vicenda del conto al ristorante (con su scritto “Pecorino no, fr... si”) che un ragazzo romano gay di 21 anni si è ritrovato su uno scontrino impazza la polemica sui social e le lamentele verso il ristorante di via Domenico Fontana.  
 


«A parte la maleducazione del cameriere e della titolare, lo scontrino chi lo ha preparato? Chi era al computer, visto che, come dicono loro, essere stato errore del computer?.... Il responsabile è quello. Tra l’altro nello scontrino c’è uno sconto del 50%. Se hanno prenotato tramite un app, è importante imformarla e togliere il ristorante dalla loro lista», scrive Koral. «Più che un episodio di omofobia mi sembra trattarsi di un episodio di straordinaria stupidità», ribatte qualcun altro. «Osservando la parte di scontrino evidenziata, è davvero improbabile che chi ha emesso lo scontrino e/o il cameriere non si siano accorti della scritta, messa lì “per errore” dal computer. Un computer che per errore mette quella scritta sullo scontrino, mi permetterebbe di far causa al produttore del computer e diventare così miliardario. Una scritta del genere significa ovviamente essere determinati a perdere due clienti perciò, o questa gente ha clientela in abbondanza e si può permettere di perderla, oppure spera nel riuscire a creare un caso come questo per farsi pubblicità». Fede, aggiunge: «Stiamo trent’anni indietro al mondo civilizzato, non c’è niente da fare».  


Intanto «la direttrice del ristorante» che oggi era aperto anche all’ora di pranzo «ha licenziato il ragazzo che ha battuto quello scontrino», ha spiegato un cameriere. «Non è una persona che lavorava tutti i giorni qui».
Sul caso delle offese alla coppia gay attraverso lo scontrino fiscale, interviene il Codacons, che chiede al Campidoglio di disporre la chiusura immediata dell’esercizio. «Se confermati i fatti come riportati dai mass media, ci troveremmo di fronte ad un episodio gravissimo che offende non solo la comunità gay ma l’intera città - spiega il presidente di Codacons, Carlo Rienzi - Offese di questo tipo infatti danneggiano l’immagine di Roma agli occhi del mondo e hanno effetti devastanti anche sul fronte del turismo. Per tale motivo chiediamo al sindaco Raggi di intervenire con urgenza e adottare provvedimenti esemplari, disponendo la chiusura del ristorante e ritirando le licenze accordate ai gestori se saranno confermati gli insulti a danno dei clienti gay».

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