Fca rimbalza in Borsa, è il giorno del debutto di Manley

Fca rimbalza in Borsa, è il giorno del debutto di Manley
di Giorgio Ursicino
Mercoledì 25 Luglio 2018, 07:00
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Sulle condizioni di Sergio Marchionne non ci sono novità, all'ospedale universitario di Zurigo il manager è sempre grave, ma stabile. A Torino la vita va avanti, ma l'atmosfera non è delle più allegre: in un attimo la galassia del Lingotto ha perso sia il suo leader operativo sia il manager più importante in Italia e in Europa, uomini che erano in azienda rispettivamente da 14 e da 28 anni. Per il secondo giorno di fila è andata avanti la riunione del Gec, il comitato esecutivo di Fca, la prima senza l'ex amministratore delegato, ma anche senza Alfredo Altavilla che a Mirafiori era un autentico punto di riferimento.

I dirigenti più importanti di Fiat Chrysler fanno quadrato dopo lo scossone, cercano nuovi equilibri, lavorano per l'attuazione del piano illustrato il primo giugno a Balocco che il presidente John Elkann ha ribadito resta la linea guida dell'azienda. Una posizione apprezzata dalle agenzie di rating. Per Mike Manley sono giorni senza tregua. Deve calarsi nel nuovo ruolo, una posizione niente affatto facile, e gestire le tante attività quotidianamente seguite dal manager pugliese di cui ha preso l'interim in attesa di un sostituto (dello Sviluppo del Business si occupa per il momento il cfo Richard Palmer). Oggi è previsto un passaggio importante, il primo impegno pubblico del nuovo timoniere di Fca.
 
Verranno illustrati i risultati finanziari trimestrali che evidenzieranno lo stato di salute del Gruppo controllato da Exor nel primo semestre del 2018. Sorprese non ci saranno, i conti sono buoni; è quasi certo che gli obiettivi sono stati tutti raggiunti e che verranno confermati i target dell'intero esercizio. Gli aspetti sotto i riflettori sono tanti, sostanziali ed emozionali.

Da una parte c'è il primo contatto diretto di Michael Manley con gli analisti, l'uomo esperto di mercato, di industria, di prodotto, il mago che sotto la guida di Sergio Marchionne ha trasformato Jeep e Ram in galline dalle uova d'oro capaci di confrontarsi con le migliore eccellenze mondiali dovrà rispondere a domande sulla finanza, sul business e sulle strategie future. Un lavoro che finora aveva fatto con grande abilità proprio il manager italo-canadese con il supporto di Palmer che chiaramente affiancherà anche Manley.

Dall'altra arriverà l'atteso annuncio dell'azzeramento del debito industriale, un traguardo che prima Fiat e poi Fca inseguivano da tempo e che Sergio è riuscito a centrare nonostante un diffuso scetticismo. Un importante passo verso il ritorno al dividendo nonostante un vigoroso piano che prevede di mettere sul tavolo 45 miliardi di investimenti per lanciare 26 nuovi modelli e imboccare con decisione la strada dell'elettrificazione e della guida autonoma. Un risultato ambito che Sergio Marchionne non potrà annunciare. Essendo la prima conference call dopo il piano non è escluso che arrivino chiarimenti sugli impianti e sulla destinazione delle varie vetture, ma è forse troppo presto per avere certezze. Non si parlerà più invece dell'erede poiché le scelte sono state già fatte.

Ieri un forte ottimismo è arrivato da Piazza Affari dove, con un indice Mib in ripresa (+1,2%) i titoli della scuderia Exor hanno registrato tutti un segno positivo e alcuni hanno addirittura guadagnato più di quanto avevano perso l'altro ieri.
Per quanto questi segnali possano essere significativi sulla valutazione del nuovo corso, l'azione sugli scudi è quella che aveva perso di meno, cioè quella dell'azienda ammiraglia. Il titolo di Fiat Chrysler ha infatti guadagnato il 2,4% (-1,5% lunedì), quello di Cnh il 3,8% (-1,7%), quello di Exor l'1,5% (-3,2%). Ripresa più limitata per Ferrari (+0,4%) che nella seduta precedente aveva lasciato sul tappeto il 4,9%. Il Cavallino, in ogni caso, è il titolo del settore che più ha aumentato il suo valore (oltre il 30%) nel corso del 2018.
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