Il corteo dei camorristi rivendica bomba carta esplosa davanti al pub

Il corteo dei camorristi rivendica bomba carta esplosa davanti al pub
di Marco Di Caterino
Sabato 4 Agosto 2018, 10:54 - Ultimo agg. 10:55
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Il tritolo della camorra. Fanno esplodere una bomba piazzata alla base della serranda di un pub. E dieci minuti dopo il botto, una dozzina di malviventi a bordo di sei moto di grossa cilindrata, casco integrale e cappellini abbassati fin sopra gli occhi, passano più volte a velocità ridotta, davanti al negozio preso di mira, nel silenzio agghiacciante di tante persone accorse sul posto dell'esplosione. Un mostrarsi in forza, con la spocchia assoluta dei camorristi, che nello sciagurato codice della camorra, sta a significare che su Casoria c'è qualcuno che comanda, e che questo qualcuno non ha paura di farsi vedere, che quel botto è solo l'inizio di un'altra stagione di racket a suon di bomba per chi non vuole pagare. Uno scandalo non più tollerabile.

ARROGANZA
Casoria ha vissuto l'ennesima notte di terrore e paura, soprattutto per chi abita nella centralissima Via Marconi a Casoria, dove nella notte tra giovedì e venerdì mentre si consumavano gli ultimi minuti della movida estiva, con bar e locali ancora aperti e soprattutto affollati, è stato fatto esplodere un potente ordigno ai piedi della serranda del pub Burger Time, chiuso da una decina di minuti. La deflagrazione è stata assordante e violentissima, tanto da far precipitare in strada in pigiama i terrorizzati residenti del condominio di cinque piani preso di mira dai bombaroli. L'esplosione, oltre a danneggiare la pesante porta di vetro del negozio, ha causato anche danni al gazebo esterno di bar e alle vetrine di un'erboristeria, esercizi commerciali adiacenti il pub. Sul posto i carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Francesco Filippo che hanno acquisito le immagini di alcuni impianti di video sorveglianza. I militari hanno sentito i giovanissimi titolari del pub Burger Time, aperto circa cinque mesi fa. I titolari hanno dichiarato agli inquirenti di non aver mai ricevuto ne richieste estorsive e ne minacce, ne tantomeno di aver avuto nel recente passato discussioni o peggio litigi con qualcuno.

LA MATRICE
Nessun dubbio, invece, per gli inquirenti sulla matrice camorristica dell'attentato esplosivo. Secondo una prima valutazione degli investigatori, la bomba carta sarebbe stata confezionata da gente esperta e avrebbe contenuto circa mezzo chilo di polvere esplosiva. Una quantità tale da poter causare gravi lesioni, se non la morte, se investiti dall'onda d'urto nel raggio di un paio di metri. La deflagrazione presso il pub di via Marconi segue di un mese scarso un analogo attentato, con l'esplosione di un ordigno piazzato davanti al negozio di abbigliamento Modaly in via Benedetto Croce. Lo scoppio fu talmente potente che dovettero intervenire di vigili del fuoco, per domare le fiamme e verificare la staticità dell'intero stabile. L'ultimo raid intimidatorio è stato, per i titolari dei negozi di via Marconi, come sale sulle piaghe. «Qui - dice il titolare di un bar che dista poche decine di metri dal luogo dell'esplosione - siamo sempre più terra di nessuno. Scarsa la presenza delle forze dell'ordine, tanto che abbiamo assistito a quella oscena parata di moto di grossa cilindrata. Una cosa mai vista. Ci sentiamo totalmente indifesi». Tre anni fa, durante la faida dei carbonizzati ( nove morti ammazzati e dati alle fiamme), a Casoria furono messi a segno ben venti attentati dinamitardi.
 

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