Crisi dei rifiuti, caos raccolta:
a Napoli isole ecologiche mobili

Crisi dei rifiuti, caos raccolta: a Napoli isole ecologiche mobili
di Valerio Esca
Sabato 4 Agosto 2018, 10:05
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Tre isole ecologiche mobili, con camion operativi in piazza Dante, Pianura e Sanità e due nuove piattaforme per lo smaltimento degli ingombranti (una nella zona del Puteolano e l'altra al confine tra la provincia di Napoli e la provincia di Avellino). Mentre Comune di Napoli ed Asìa corrono ai ripari per fronteggiare l'emergenza di questi giorni restano per strada 50 tonnellate di umido e materiale differenziato e 200 tonnellate di ingombranti. E intanto a Posillipo, un medico residente a via Petrarca, è stato morso da un topo che si è introdotto nella sua abitazione.

I PROBLEMI
Non c'è quartiere di Napoli che non abbia ingombranti abbandonati in strada, materassi, divani, frigoriferi, armadi. Molti sono in attesa del ritiro da parte di Asìa dopo la prenotazione telefonica, altri sono abbandonati sull'onda dell'inciviltà diffusa. Da questa notte si tenterà di recuperare sulla quota in eccesso di spazzatura in giacenza sulle strade, grazie alle due nuove piattaforme individuate da Comune e Asìa. «Adesso spiega il vicesindaco si potranno cominciare a smaltire gli ingombranti ancora in strada». Lo stesso Del Giudice ha chiesto ad Asìa di attivare tre isole ecologiche mobili. «Tre camion, dove, ad orari prestabiliti, i cittadini potranno conferire gli ingombranti». Intanto ieri pomeriggio per circa un paio d'ore sono rimaste chiuse le isole ecologiche. Alcuni cittadini avendo trovato i cancelli sbarrati hanno lasciato all'estero gli oggetti da smaltire. «Per un fatto di sicurezza siamo costretti a chiudere le isole quando avviene lo svuotamento, che non può essere fatto di notte» chiarisce. Ma la crisi non riguarda solo gli ingombranti, ma anche l'umido e il materiale differenziato. Per strada ci sono circa 50 tonnellate di spazzatura non raccolta. Le aree più colpite sono l'area Nord, la cintura di Scampia a confine con Melito e Pianura a confine con Quarto. Pesante la situazione anche a Ponticelli e Barra. Nel weekend dovrebbe essere operativo un dispositivo che permetterà ad Asìa di smaltire le tonnellate extra quota (circa 200) nello stir di Caivano.

 

LE CRITICHE
Il presidente della prima Municipalità(Chiaia-Posillipo-San Ferdinando) Francesco de Giovanni ha scritto una missiva al Comune in cui «lamenta rifiuti non raccolti, con continue segnalazioni che arrivano al parlamentino». De Giovanni si è agganciato alla lettera che il presidente della decima Municipalità (Bagnoli-Fuorigrotta) Diego Civitillo ha inoltrato a sindaco, vicesindaco ed Asìa. Anche Civitillo, nonostante di sponda arancione, mette in evidenza «l'emergenza ambientale della zona in costante e inesorabile peggioramento». Francesco Chirico della seconda invece alza il tiro: «Fino ad oggi questa amministrazione ha sempre puntato sul marchio Napoli nel mondo e adesso si rischia di perdere tutto il lavoro fatto. Sicuramente si tratta anche di inciviltà, però se dopo 40 giorni Asìa non raccoglie un ingombrante vuol dire che c'è un problema e va risolto». Giampiero Perrella della quarta Municipalità (Poggioreale, Zona Industriale, San Lorenzo, Vicaria) indica come zone critiche Poggioreale e Gianturco. Sulla stessa falsariga degli altri Paolo De Luca presidente di Vomero-Arenella. Così anche Apostolos Paipais presidente dell'ottava Municipalità, che comprende la zona di Scampia, tra quelle messe peggio per l'accumulo di rifiuti in strada. La storia si ripete anche in altri territori, come fanno presente Maurizio Moschetti, presidente della settima Municipalità e Lorenzo Giannalavigna della nona.

IL CASO
La notte scorsa a via Petrarca un topo si è introdotto nell'appartamento di un medico mordendolo al dito. A lanciare l'allarme Alessia Giangrasso, medico dell'azienda dei Colli e residente a Posillipo: «Siamo arrivati ad un degrado sanitario senza precedenti. Ora basta non possiamo neanche uscire per strada. Il sindaco a Posillipo non c'è, siamo completamente isolati». Fabio, figlio del medico racconta: «Mio padre si è spaventato ma è rimasto lucido e mi ha chiamato in piena notte per essere accompagnato all'ospedale». Il fatto è accaduto intorno alle 4,45 del mattino. Al medico è stata praticata l'antitetanica, oltre alla prescrizione di una terapia antibiotica. Ad Ercolano intanto il sindaco Ciro Buonajuto si è rimboccato le maniche ed è sceso in strada ad aprire i sacchetti della spazzatura per scovare gli incivili della differenziata.
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