Minacce a direttore di casa famiglia:
«Ridacci nostro figlio o la morte»

Minacce a direttore di casa famiglia: «Ridacci nostro figlio o la morte»
Lunedì 6 Agosto 2018, 15:53 - Ultimo agg. 7 Agosto, 11:45
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Non volevano rassegnarsi alla perdita dei propri figli, così hanno costantemente minacciato di morte, anche tramite messaggi telefonici inviati con il servizio di chat «whatsapp», la responsabile della casa famiglia cui erano stati affidati i minori. Protagonisti una coppia di Marcianise, Mario Franco Comune di 30 anni e la moglie Orsola Angelino, 28enne; l'uomo è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, mentre per la donna è invece arrivata la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa. Da oltre un anno, precisamente dal primo marzo del 2017, è emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Procuratore Aggiunto Antonio D'Amato), il Tribunale per i Minorenni aveva sospeso la potestà genitoriale alla coppia, che viveva in condizioni di profonda indigenza e di degrado socio-economico, affidando i quattro figli minori alla casa famiglia gestita a Marcianise dalla vittima, Manuela Ragosta.
Già durante i colloqui con i minori, Comune e la Orsolino avevano iniziato a minacciare la Ragosta. «Ti uccidiamo, ti bruciamo la casa famiglia» ripetevano all'indirizzo della vittima. Quest'ultima era incinta, e i due, hanno accertato i carabinieri, non hanno risparmiato minacce neanche al nascituro. La responsabile della struttura ha sempre denunciato il comportamento della coppia, e così nel maggio scorso il Tribunale ha messo quasi una parola definitiva alla vicenda, dichiarando lo stato di adottabilità dei minori. Le minacce sono però proseguite crescendo di intensità, anche perché gli indagati erano convinti che dietro le decisioni giudiziarie vi fossero unicamente le segnalazioni della Ragosta. I carabinieri guidati da Marco Busetto hanno raccolto gli elementi che poi hanno portato all'emissione delle misure cautelari eseguite oggi.
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