In carcere per tre giorni con la figlia di 4 anni per aver bevuto vino offerto dalle hostess: il racconto choc di una mamma

In carcere per tre giorni con la figlia di 4 anni per aver bevuto vino offerto dalle hostess: il racconto choc di una mamma
di Alessia Strinati
Venerdì 10 Agosto 2018, 19:45 - Ultimo agg. 11 Agosto, 16:18
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Finisce in carcere per 3 giorni con la sua bambina di 4 anni solo per aver bevuto un bicchiere di vino. Ellie Holman, 44 anni, aveva bevuto un bicchiere di vino durante un volo partito da Londra che arrivava a Dubai. In aeroporto è stata fermata e dopo aver accertato che aveva consumato alcolici i poliziotti l'hanno messa in carcere.




La donna ha raccontato a Metro di essere stata chiusa per 3 giorni in una cella piccola e maleodorante. «La mia bambina è stata costretta a utilizzare il pavimento della cella come bagno, non l'ho mai sentita piangere così forte come lì dentro», ha  spiegato la donna che lavora come dentista, «Il mio passaporto rimane confiscato fino alla risoluzione del caso, richiederà almeno un anno. Finora ho speso 30mila sterline tra spese legali e assenza dal lavoro. Ho perso tutti i miei risparmi».

La donna è stata fermata all'aeroporto perché il suo visto sarebbe stato scaduto. Lei ha negato, visto che era stata recentemente a Dubai, ma a quel punto è stata trattenuta. Dopo i controlli le è stato chiesto di tornare a Londra ma Ellie ha pregato di poter ottenere un nuovo visto dato che la bimba era troppo stanca per affrontare nuovamente un viaggio simile, ma la resistenza ha mandato su tutte le furie il funzionario e sono iniziati i problemi.

Dopo che le era stato chiesto cosa avesse preso in volo la donna racconta: «Ho risposto di aver preso un bicchiere di vino, mi era stato offerto gratuitamente dallo staff della compagnia aerea», così a quel punto sono scattete le manette. Ora la donna dovrà affrontare una dura battaglia legale. «Gli Emirati Arabi Uniti mantengono una facciata deliberatamente fuorviante sul consumo di alcol, lasciano intendere sia perfettamente legale per i visitatori», ha dichiarato Radha Stirling, CEO di Detained In Dubai, la ONG britannica per i diritti umani e che rappresenta Ellie.
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