A Dio per la parete nord

A Dio per la parete nord
Sabato 11 Agosto 2018, 10:29
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Parlare di dio non è mai facile, attraversare il tempo alla ricerca dei cambiamenti intorno a dio, alla sua concezione, è ancora più difficile. Hervé Clerc, però, è una specie di alpinista del pensiero, caparbio, tecnicamente impeccabile (sa sempre dove pescare, e sa bene che non si arriva alla perla scrutando il mare, ma che serve un tuffatore), con pazienza da intarsiatore, per questo è riuscito a scrivere un libro «dritto su righe storte» volendo citare Paul Claudel. “A Dio per la parete nord” (Adelphi) mette insieme una sconfinata conoscenza religiosa e una curiosità bambina, e, indizio dopo indizio, da Oriente a Occidente, dall’India all’Europa, prova a cercare dio, non il dio che distrugge ma quello che porta a compimento il disegno. Lavora sullo sguardo della mente, su quello che non vediamo, mentre ciechi ci troviamo davanti all’elefante che scambiamo per altro. È un libro speciale, di quelli che si devono rileggere, di quelli che innescano cambiamenti. Un libro che porta luce, dove luce non c’è.
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