Strategia del terrore: la camorra si impone con bombe e stese

Strategia del terrore: la camorra si impone con bombe e stese
di Dario Sautto
Domenica 12 Agosto 2018, 15:27
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La strategia delle bombe per guadagnare fette di territorio nei business illegali, ma soprattutto per avvertire i rivali. La guerra di camorra si combatte anche senza agguati: con ordigni artigianali, incendi alle auto e le ormai consuete «stese», raffiche di proiettili esplose contro portoni, vetture ed edifici del bersaglio scelto. L'altra notte, Ercolano e Torre Annunziata sono state svegliate poco prima dell'alba da tre deflagrazioni. Le prime due sono avvenute fuori un deposito ortofrutticolo in via Benedetto Cozzolino, la terza esplosione addirittura nell'androne di un palazzo al centro di Torre Annunziata. Per gli investigatori il messaggio è lo stesso e porta la firma della camorra. A Ercolano, l'obiettivo del raid è un pregiudicato ritenuto vicino al clan Mazzarella, il 33enne Tommaso Nocerino, arrestato insieme ad alcuni parenti appena tre mesi fa: avevano pistola, droga e 100mila euro in contanti. Le due bombe hanno danneggiato l'accesso al deposito e un muletto che si trovava parcheggiato lì. Sull'episodio indagano i carabinieri della compagnia di Torre del Greco che, come da prassi in questi casi, non escludono nessuna pista. Ma, visti i legami extra territoriali di Nocerino, le due bombe carta fatte esplodere la scorsa notte nel suo deposito probabilmente si innestano nella guerra di camorra in corso tra i Mazzarella e i Rinaldi, che ha visto già più volte l'utilizzo di ordigni per mandare messaggi.

I PRECEDENTI
A luglio, tre bombe distrussero gli ingressi di altrettanti bar, in due nottate infuocate fra San Giovanni a Teduccio e San Giorgio a Cremano. Per gli investigatori si trattò di un botta e risposta tra i due clan, che scelsero obiettivi ben precisi per inviare il classico avvertimento in pieno stile camorristico. I proprietari dei locali erano in qualche modo imparentati con elementi di spicco dei Rinaldi e dei Mazzarella. Anche a Portici, negli ultimi giorni, non sono mancati episodi collegabili alla faida di camorra in corso tra San Giorgio a Cremano, San Giovanni a Teduccio e il quartiere Vasto a Napoli, con due stese di camorra contro pregiudicati e un'auto incendiata. In questo caso, i due clan stanno cercando di «invadere» il territorio storicamente controllato dal clan Vollaro. Potrebbe, invece, celarsi la guerra per le piazze di spaccio dietro il raid della scorsa notte in piazza Ilardi, a Torre Annunziata, in una delle palazzine che si trovano nei pressi dello stadio Giraud.

LA PAURA
Poco dopo l'una dell'altra notte, un boato ha scosso l'intero quartiere e divelto il portone d'ingresso di una delle palazzine. Danneggiate anche alcune automobili parcheggiate proprio lì vicino, in frantumi sono andate anche diverse finestre. Sul posto, per effettuare i primi rilievi e avviare le indagini, sono subito giunti i poliziotti del commissariato di Torre Annunziata, guidati dal dirigente Claudio De Salvo. Anche in questo caso, almeno nei primi momenti, è impossibile escludere ipotesi, ma la matrice camorristica è una certezza. Il messaggio dei clan era indirizzato a uno dei pregiudicati residenti in quel palazzo sono diversi ma per il momento gli investigatori non si sbilanciano. È probabile che questo episodio sia legato agli ambienti dello spaccio. Forse al pizzo di Ferragosto che sono costretti a pagare praticamente tutti i pusher non versato ai clan potrebbe aver scatenato le ritorsioni degli estorsori della camorra, che avevano già agito altre tre volte in queste ultime settimane a Torre Annunziata. Prima contro un locale nel rione Poverelli, il bar Degli Amici, che fu raggiunto di notte proprio da una bomba carta che distrusse la saracinesca. Poi, in una sola notte, al rione Murattiano, si verificarono due raid: prima un'automobile fu data alle fiamme, poi un'altra vettura fu raggiunta da una raffica di proiettili.
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