Napoli choc, infermiera trascinata per i capelli nel pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini

Napoli choc, infermiera trascinata per i capelli nel pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini
di Melina Chiapparino
Lunedì 20 Agosto 2018, 18:29
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Ennesima aggressione tra le mura ospedaliere napoletane, dove un'infermiera è stata minacciata, insultata e aggredita fisicamente mentre prestava servizio al Vecchio Pellegrini. La sanitaria, 41 anni, aveva più volte invitato i parenti di un'assistita al pronto soccorso ad aspettare il proprio turno a causa di alcune urgenze che avevano richiesto attenzione immediata.

In un primo momento,la figlia della paziente che si era recata al presidio della Pignasecca per un dolore al petto ha cominciato a minacciare e insultare verbalmente il personale ospedaliero, in particolare l'infermiera. Poi, in una manciata di minuti, la tensione è salita sempre più nonostante gli inviti della sanitaria che aveva spiegato ai familiari della paziente la priorità degli interventi in base all'assegnazione dei codici e quindi la necessità di attendere ancora. 

Dopo l'ennesima scarica di insulti, la figlia della paziente ha colpito l'infermiera e l'ha trascinata per i capelli all'interno del pronto soccorso, strattonandola brutalmente. L'aggressione è durata alcuni istanti dopo i quali l'infermiera è rimasta tramortita per terra ed è stata assistita dai colleghi che erano di turno insieme a lei. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno adesso raccogliendo tutte le testimonianze sull'accaduto identificando i soggetti coinvolti. 

La sanitaria ha ricevuto una prognosi di 15 giorni per vari politraumi e il trauma contusivo al cuoio capelluto, oltre a un forte stato d'anisa reattivo ma ciò che hanno fatto notare i sanitari del Vecchio Pellegrini è che «in seguito all'aggressione, il pronto soccorso rimarrà sguarnito di un'unità infermieristica». Ciò su cui puntano il dito medici e infermieri del presidio della Pignasecca infatti è che «il pronto soccorso stava funzionando in sotto organico con quattro unità infermieristiche invece di sei a causa delle ferie e dell'insufficiente dotazione di risorse umane - dicono i camici bianchi - ora il turno è ulteriormente ridotto e questo complica l'assistenza e rende anche più frequenti le aggressioni perché lavoriamo con mezzi e risorse esigue». «È  la seconda aggressione contro un'infermiera in due giorni - insistono i sanitari riferendosi all'episodio di ieri a Villa Betania - chiediamo aiuto a tutte le istituzioni perché siamo al collasso».
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