Nave Diciotti, il giornale della Cei
durissimo contro il ministro Salvini

Nave Diciotti, il giornale della Cei durissimo contro il ministro Salvini
di Franca Giansoldati
Venerdì 24 Agosto 2018, 13:23 - Ultimo agg. 14:27
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Città del Vaticano – Quella del ministro Salvini è una politica miope, piccina. L'editoriale più duro finora mai pubblicato dal giornale dei vescovi, Avvenire, prende di mira la linea ferma della Lega che impedisce lo sbarco dei 177 migranti eritrei bloccati dal 16 agosto sulla nave Diciotti. «Le persone di cui parliamo stanno subendo l’ultima ingiustizia di una catena già troppo lunga, e la subiscono proprio nel nostro Paese e di nuovo per una deliberata azione della nostra politica (e la minuscola, qui, non basta a dirne la pochezza). Con un ministro e capopartito che li rifiuta e li irride, minacciando una crisi di governo, giocando sulla loro pelle in nome della retorica arcigna dei porti chiusi (mentre in realtà approdi avventurosi continuano in altri punti delle nostre coste) e arrivando a progettare di riprecipitarli tutti nell’inferno libico: come se gli inglesi o gli americani avessero brigato di rispedire in Germania o nei Paesi occupati o alleati del Terzo Reich i profughi ebrei scampati alle retate dei nazisti».

A firmare l'editoriale è il direttore Marco Tarquinio che non nasconde un quadro «triste e vergognoso, al limite della sopportazione. Nessun essere umano può essere lasciato o rigettato nel pericolo, che si tratti del mare o di lager altrui» aprendo una «crisi umanitaria, morale e di legalità” ma questa volta, aggiunte il giornale dei Vescovi, Salvini «sbagliando con ostinazione il mezzo (la messa in discussione di un’operazione condotta da nostri militari), in modo più grave il bersaglio (i profughi eritrei) e forse centrando dal suo punto vista solo i tempi (la vigilia di una manovra economica e di un autunno roventi) lavora perché la crisi esploda».
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