«Napoli autonoma con moneta sua»,
è bufera sulla sfida di de Magistris

«Napoli autonoma con moneta sua», è bufera sulla sfida di de Magistris
di Luigi Roano
Martedì 4 Settembre 2018, 09:48 - Ultimo agg. 5 Settembre, 07:16
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La campagna elettorale è partita da tempo, il sindaco Luigi de Magistris è sul pezzo ma quelli che spara al primo giorno di rientro dalle vacanze più che fuochi d'artificio sembrano fuochi fatui. L'effetto è comunque quello di una marea di polemiche che spaccano ancora di più la città. Sia sul web, dove gli schieramenti si sono contrapposti in maniera feroce (nella foto un fake ironico di una banconota), che a livello politico, dove in verità le critiche sono arrivate solo dal fronte Pd con la senatrice Valeria Valente.

Cosa annuncia il sindaco sul suo consueto editto del lunedì su fb? L'approvazione di tre delibere, la prima prevede «il varo di una moneta aggiuntiva all'euro». Una esperienza non nuova, ci provò già nel 2012 con i «napo», buoni che i napoletani potevano spendere nei negozi che avrebbero aderito all'iniziativa risparmiando il 10% della spesa. Iniziativa che non fu toccata - diciamo così - dalla buona sorte. La seconda delibera è il manifesto di «Napoli città autonoma», la terza la cancellazione del cosiddetto «debito ingiusto» semplicemente non riconoscendolo nel bilancio. Un modo per mettere Napoli definitivamente fuori dal contesto politico e istituzionale nonostante prima della pausa estiva sia passato l'ennesimo spalma-debiti di cui Napoli è la principale beneficiaria. Non è dato sapere - invece - cosa questo autunno, che si annuncia caldo, Palazzo San Giacomo farà sulla questione dei trasporti pubblici con l'Anm in predissesto e i libri in mano al Tribunale fallimentare, a proposito di bus e metro giova ricordare che fino a ieri vigeva ancora l'orario estivo e il taglio delle corse già ridotte al lumicino in tempi normali. Non è ancora chiaro come il Comune intenda affrontare la riapertura delle scuole con la solita problematica del servizio mensa, né si capisce quale sia la strategia del Municipio napoletano sulle tante vertenze aperte: dalla gestione del San Paolo alla questione rifiuti, passando per la dismissione immobiliare, alla manutenzione della città più in generale visto che le strade sono sempre di più un colabrodo.

LE DELIBERE
De Magistris rivendica autonomia per Napoli e non lesina critiche al vicepremier Legista Matteo Salvini, i toni sono da comizio, fb è in questo senso il top, del resto Salvini stesso - altro campione delle campagne elettorali - utilizza quasi esclusivamente questa forma di comunicazione. L'ex pm conia anche lo slogan e dice di parlare «a nome della città ribelle al Sistema ed ubbidiente ai valori costituzionali». Tre, appunto, le delibere in fase di scrittura. La prima, quella che fa più discutere, prevede «una moneta aggiuntiva all'euro per dare forza a Partenope». Tutta da costruire perché battere moneta non è una cosa legale, è prerogativa di ben altre autorità. Poi quella dal titolo «Napoli Città Autonoma», che si tradurrà in un «manifesto politico concreto sull'autonomia della Città». E poi una battaglia sulla quale nei mesi scorsi sono state già adottate iniziative ed una manifestazione di piazza. È quella della «cancellazione del debito ingiusto. Il debito contratto dallo Stato, in particolare nelle gestioni commissariali post-terremoto ed emergenza rifiuti, noi non lo riconosciamo. Lo cancelliamo dal nostro bilancio».

IL DEBITO
«Quei debiti - scrive de Magistris - non sono stati contratti dalla Città e dai napoletani, anzi noi siamo vittime ed andremmo semmai risarciti. Se oggi non avessimo quel debito frutto delle più invereconde collusioni tra politica, affari e criminalità organizzata, potremmo avere più autobus, più spazzatrici, più asfalto per le buche, più qualità della vita ed altro ancora». Parole forti che possono avere anche un fondo di verità, tuttavia dopo quasi 8 anni di amministrazione arancione sarebbe stato naturale aspettarsi un'azione di risanamento, invece Palazzo San Giacomo è un ente in predissesto. Il sindaco ritiene che si sia in presenza di «un Governo ad evidente trazione anti-meridionale» e con «il rafforzamento dell'asse lombardo-veneto per l'attuazione del referendum autonomista: già lavorano per dirottare la gran parte delle risorse verso i ricchi, dando elemosine al Sud, magari con la veste ingannevole di un pseudo-reddito di cittadinanza». Per il sindaco bisogna accelerare su questo fronte: «Il momento giusto è adesso. E vediamo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di ministro dell'Interno».

LE CRITICHE
«Dopo la bocciatura dei giudici contabili della norma Salva-de Magistris, su Facebook ci tocca leggere di città autonoma, cancellazione debito e moneta napoletana. Un sindaco che è diventato barzelletta di se stesso e mette in ridicolo Napoli. La città va salvata dai cialtroni» scrive su Twitter la senatrice Valeria Valente, vicepresidente del Gruppo Pd al Senato e segretaria della Commissione giustizia. L'ex assessore pd Gugliemo Allodi, tornato alla ribalta delle cronache per avere invocato la lotta armata contro Salvini, su fb e sotto la pagine del sindaco questa volta si limita a scrivere: «Sono senza parole».
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