La scuola riparte dai prof precari
e dal Sud senza tempo pieno

La scuola riparte dai prof precari e dal Sud senza tempo pieno
di Elena Romanazzi
Mercoledì 5 Settembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 09:46
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Si torna a scuola. I primi sono gli altoatesini, più di 90 mila studenti da oggi in classe per un anno scolastico carico di novità. In Campania si riparte il 12. Ma restano le incognite. I dubbi sulle novità a partire dall'esame di maturità il cui impianto, anche se deciso, potrebbe essere modificato dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti.

La supplettite resta una malattia endemica del territorio. Non sono bastati i concorsi, le massicce immissioni in ruolo straordinarie effettuate dall'esecutivo Renzi dopo l'approvazione (con tutte le proteste che ne sono scaturite) della Buona Scuola. La legge 107 che pezzo dopo pezzo viene rivista e corretta. Senza i supplenti la scuola non riuscirebbe a partire. Quest'anno saranno all'incirca 80mila le cattedre che verranno coperte da incarichi annuali. Circa diecimila in meno rispetto all'anno passato. Come mai? Delle oltre 57mila immissioni in ruolo approvate dal Miur non tutte le cattedre - sono circa 20mila - in base ad uno studio effettuato dalla Uil Scuola guidata da Pino Turi - potranno essere coperte soprattutto per il mancato scorrimento delle graduatorie di merito regionali che non sono state pubblicate come prevede la legge entro lo scorso 31 agosto ma anche per l'esaurimento delle graduatorie per alcune materie in primo luogo quelle scientifiche. Così scatteranno i contratti annuali e un altro anno di precariato. Il tema assunzioni, ma anche i concorsi ordinario e straordinario per la scuola dell'infanzia e primaria, concorso presidi, indennità e altro saranno oggetto di discussione con i sindacati domani.
 
LA SITUAZIONE IN CAMPANIA
Sono 3.499 le immissioni in ruolo previste ed effettuate nella regione, 50, invece, i presidi con il doppio incarico. «Tutte le assunzioni - spiega il direttore scolastico regionale sono state effettuate». Si torna in classe dunque senza cattedre vuote? «È sempre questo l'auspicio, ora si sta procedendo con per i supplenti. Le procedure partono il prossimo 10 settembre e si spera di fare tutto il possibile per coprire le cattedre vuote entro il 12 settembre. In Campania non sono mancati le problematiche legate sostanzialmente alla ritardata pubblicazione delle graduatorie delle Fit (formazione iniziale e tirocinio) per chi era al terzo anno. Un ritardo che ha indotto la Uil a protestare e a portare il caso in sede nazionale, perchè i ritardi della pubblicazione di queste graduatorie hanno riguardato un po' tutte le regione.

Nulla è cambiato. Semmai è peggiorato rispetto ad un anno fa. Anche per il nuovo anno scolastico si andrà con i posti in deroga. Allo stato attuale solo uno su quattro è stato attribuito ad un docente specializzato sul sostegno. Capita così che l'alunno che ne ha bisogno si trovi ad avere un prof di italiano o di altre materie come aiuto. È sempre un sostegno ma non è quello di cui tutti hanno bisogno. A conti fatti solo 4mila prof specializzati - aggiunge la Uil - sui 13mila posti autorizzati sono stati immessi in ruolo. Eppure nelle Gae ci sono ancora 1000 docenti specializzati e con il Tirocinio formativo attivo (TFA) sono stati abilitati 30mila insegnanti.

L'EDILIZIA
«I nostri edifici resistono da anni: abbiamo trovato 7 miliardi che andranno presto ai Comuni e alle Province per la messa a norma. Inoltre, da parte di Asi e Cnr ci sarà un lavoro a costo zero per monitorare via satellite le oltre 40 mila strutture scolastiche esistenti». Il ministro Bussetti proprio alla vigilia del ritorno a scuola getta acqua sul fuoco delle polemiche dei giorni scorsi scaturite anche dalla richiesta dei sindaci di un intervento di sostegno. La sicurezze delle scuole è una vera e propria lotteria. Molti edifici sono stati edificati in zone a rischio sismico. In Campania il 65,1% degli edifici è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica e solo il 19,8% su questo versante è in regola. Le problematiche legate alla sicurezza sono state affrontate ieri dal sindaco di Benevento Clemente Mastella con il governatore De Luca. Su 19 plessi scolastici, 12 sono stati controllati. Ne mancano ancora 7. Mastella ha chiesto e ottenuto sostegno dalla regione. Il nodo riguarda non solo le verifiche ma anche la progettazione per gli interventi e l'iter burocratico che va seguito.

IL TEMPO PIENO
Al Nord è una prassi. Al Sud resta un sogno. Le percentuali di anno in anno invece di aumentare restano sempre le stesse. A Napoli e provincia il tempo prolungato è pari al 35%. Sempre troppo poco se si vuole invertire il dato dell'abbandono scolastico. «Se il numero di iscritti si riduce - spiega il direttore scolastico regionale Luisa Franzese - automaticamente si riduce l'organico ed anche i prof di potenziamento utilizzati in alcuni casi per il tempo pieno diminuiscono».

I BUONI LIBRI
Quest'anno sarà diverso. L'anno scorso il contributo per l'acquisto è arrivato a fine marzo, in pratica ad anno scolastico quasi concluso. Una beffa per i ragazzi ma soprattutto per le famiglie che ne hanno diritto per redditi inesistenti o quasi. Ora si cambia. Il Miur proprio lo scorso marzo ha stanziato ben 113 milioni di fondi da distribuire alle regioni per erogare le cedole librarie. Un bel gruzzoletto è arrivato alla regione Campania. Solo per Napoli e provincia sono stati stanziati 3 milioni di euro, già disponibili ed è questa la novità.

Ma per poter usufruire del contributo non un rimboso - specifica l'assessore all'istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri - ma una cedola occorre iscriversi al sito «comune.napoli.it» entrare nell'area tematica scuola ed educazioni libri di testo e presentare la domanda. Chi ne ha diritto? «Chi ha un Isee che non può superare i 15mila euro lordi l'anno». Verrà stilata una graduatori, ovviamente aggiunge Palmieri, non mancheranno i ricorsi, una volta fatte le dovute verifiche verranno consegnate le cedole. E i tempi quest'anno saranno molto più rapidi non marzo ma al massimo entro fine novembre. Sempre che tutto funzioni.

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