Nella notte più di duemila tweet con l'hashtag #complicedisalvini: anche da americani e pro-Trump

Nella notte più di duemila tweet con l'hashtag #complicedisalvini: anche da americani e pro-Trump
Sabato 8 Settembre 2018, 18:50 - Ultimo agg. 20:20
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Nella notte 720 profili, quasi 200 dall'estero, alcuni dei quali pro-Trump, hanno diffuso su Twitter circa 2mila contenuti con l'hashtag #complicediSalvini che è rimasto in alto nelle tendenze del social network da ieri sera fino a questa mattina. A dare questi dati è Luca Alagna, esperto di marketing politico, che fa un'analisi dal suo account Twitter.

Il bombardamento di tweet, è partito dopo che l'hashtag è stato lanciato ieri sera da Luca Morisi, collaboratore di Salvini. «Mi denuncio: sono #complicediSalvini», ha scritto dopo la diretta Facebook del vicepremier che ieri ha ricevuto dalla procura di Palermo l'avviso di garanzia con l'iscrizione nel registro degli indagati per la vicenda della nave Diciotti. «Per me la questione interessante di #complicediSalvini - scrive Alagna - non sono tanto le eventuali automazioni o fake ma il fatto di lanciare un tweetstorm la sera, momento con grande audience tv e social, e ritrovarselo in cima alle tendenze la mattina dopo già pronto per influenzare l'agenda».

L'esperto di comunicazione sottolinea poi che dei 2mila contenuti circolati in queste ore sulla piattaforma, prevalentemente tra l'una di notte e le 5 del mattino, e contraddistinti da quell'hashtag, il 75% sono retweet, 300 arrivano dall'estero (l'83% sono retweet). Mentre del totale dei 720 profili da cui sono partiti, 192 sono quelli che hanno twittato dall'estero, «molti di loro dagli Usa in reazione ad un tweet di un popolare profilo pro-Trump/NRA che scrive spesso di Salvini. Non è strano o sospetto, può essere interessante dal punto di vista politico visto anche la recente alleanza con #Bannon». Tra questi c'è Alana Mastrangelo che fa parte del movimento ultraconservatore Turning Point Usa, vicino a Steve Bannon. Alagna spiega inoltre che dal suo punto di vista non c'è alcuna presenza di troll russi. «Non la definirei cyberwar ma, in ambito politico, 'computational propagandà - aggiunge ancora l'esperto - In passato l'hanno usata i progressisti/liberal, ora la destra/alt/pop mondiale la sta portando su nuovi livelli».

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