Le scuole di Napoli restano
senza fondi: addio al restyling

Le scuole di Napoli restano senza fondi: addio al restyling
di Mariagiovanna Capone
Domenica 9 Settembre 2018, 14:22
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Sono soltanto 11 gli istituti scolastici di Napoli finanziati dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che con Casa Italia ha bandito circa 145 milioni di euro in favore degli enti locali, per effettuare le verifiche per la valutazione del rischio sismico e la progettazione di eventuali interventi di adeguamento negli edifici che si trovano all'interno delle zone sismiche 1 e 2. Dei 131 progetti presentati dal Comune di Napoli, nessuno è rientrato nelle graduatorie di merito, e altrettante scuole non potranno ottenere aiuti per sistemare gli edifici, in alcuni casi messi davvero male. Dei 27 progetti presentati invece dalla Città Metropolitana, 22 hanno superato l'esame della commissione ministeriale che li ha considerati validi per ottenere il finanziamento totale di un milione 303mila euro, e ne ha esclusi appena cinque, due dei quali del Comune di Napoli, ovvero il liceo scientifico statale «Renato Caccioppoli», di via Nuova del Campo a Poggioreale, che aveva richiesto 43mila euro, e l'istituto statale istruzione superiore «Melissa Bassi», di via della Resistenza a Scampia, che aveva chiesto 73mila euro.

I FONDI
Le scuole finanziate a livello nazionale sono 1.564 mentre il finanziamento globale è di 150 milioni 63mila euro. Il Miur ha stanziato poco più 105 milioni di euro, di cui il 20 per cento per le 291 scuole appartenenti alle quattro regioni colpite dal sisma, mentre il dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio dei Ministri 45 milioni di euro. Fondi che in questa prima istanza serviranno per effettuare interventi di adeguamento nelle scuole che si trovano all'interno delle zone sismiche 1 e 2, in seguito alle verifiche per la valutazione del rischio sismico. Ottengono fondi quindi 11 scuole di Napoli per un totale di un milione 303mila euro: istituto statale di istruzione secondaria «Elena Di Savoia», istituto professionale industria e artigianato «Casanova», istituto istruzione superiore statale «Giovanni Caselli» (sia sede principale che succursale), istituto professionale per i servizi dell'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera «Cavalcanti», istituto tecnico industriale «Leonardo da Vinci», istituto tecnico statale «Della Porta-Porzio», istituto statale di istruzione superiore «d'Este-Caracciolo», liceo artistico «Filippo Palizzi», liceo scientifico statale «Vincenzo Cuoco - Tommaso Campanella» e Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II.

LE ESCLUSIONI
Fuori tutte le 131 scuole comunali proposte dal Comune di Napoli, che aveva presentato una richiesta per oltre 25 milioni di euro. In un primo momento mancava la documentazione relativa alla Municipalità 4, ma in una fase successiva è stata effettuata una integrazione, con il presidente Giampiero Perrella e l'assessore all'Istruzione Paola Pastorino in prima linea per chiedere fondi per i loro edifici, molti dei quali storici. Molte le scuole proposte dalla Municipalità 4 nel progetto del Miur tra cui Miraglia, Borrelli, Dante Alighieri, Bovio Colletta, Capuozzo e altre. Oltre a questo finanziamento del Miur, 29 scuole cittadine sono anche inserite nel finanziamento Patto per Napoli, di cui gran parte della Municipalità 4. Il presidente Perrella preannuncia che entro la fine di settembre «saremo in grado di impegnare anche i circa 150mila euro per la manutenzione straordinaria delle scuole, riconosciuti alla Municipalità con il Peg nell'ultimo bilancio comunale».

LE DIFFICOLTÀ
Resta il fatto che non arriveranno, come sperato, 25 milioni di euro per mettere a posto l'edilizia scolastica di Napoli e rendere più sicure le aule scolastiche e gli spazi comuni. «La situazione in molte scuole del territorio è difficile» continua Perrella. «Faremo l'impossibile per intervenire presto anche se le risorse assegnateci quest'anno per la manutenzione non sono tante. Certamente però stiamo meglio dell'anno passato quando non ci fu assegnato neanche un euro».
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