Mafiosi, stretta sulla patria potestà
da Napoli: «Via i figli ai boss»

Mafiosi, stretta sulla patria potestà da Napoli: «Via i figli ai boss»
di Gigi Di Fiore
Domenica 9 Settembre 2018, 13:54 - Ultimo agg. 14:16
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Il documento ha per titolo «Risoluzione in materia di attività degli uffici giudiziari nel settore della criminalità minorile nel distretto di Napoli». È la proposta di delibera che martedì pomeriggio la sesta commissione del Csm, presieduta da Paola Balducci, presenterà alla seduta straordinaria del plenum che si terrà, in via eccezionale, nella sala Arengario del tribunale di Napoli. Di fatto, è un documento sulle baby gang e la criminalità minorile napoletane. Un atto, che ha per relatori anche i consiglieri napoletani Antonello Ardituro e Francesco Cananzi, risultato di una serie di audizioni dei vertici della magistratura, del questore, del comandante provinciale dei carabinieri, del prefetto, di istituzioni scolastiche e associazioni religiose e del tempo libero. C'è stata anche, l'otto aprile scorso, una visita nel carcere minorile di Nisida.

L'ANALISI
La sesta commissione parla di «una situazione minorile partenopea con peculiarità e caratteristiche che ne fanno un osservatorio privilegiato per l'intervento consiliare». E aggiunge: «I recenti allarmanti episodi avvenuti nell'area metropolitana di Napoli, con l'elevato numero di minori a rischio devianza, suggeriscono di focalizzare il momento di analisi su tale territorio». Minori che militano in organizzazioni camorristiche per tradizioni familiari, minori protagonisti di episodiche rapine o furti, minori che si strutturano in gruppi violenti per affermare se stessi su un territorio senza obiettivi nel lungo periodo: sono le classificazioni del documento del Csm. Non mancano gli accenni alle stese, considerate manifestazioni di forza violenta per rimarcare una presenza di gruppo su un territorio. Sono state 52, tra il 2016 e il 2017, le segnalazioni per stese di giovanissimi.

LE PROPOSTE
Da metà 2016 a metà 2017, sono stati dieci i procedimenti per associazione camorristica a carico di minori. Ma preoccupano anche le aggressioni violente delle baby gang. Tra il novembre 2017 e il gennaio 2018, sono state 14, con coltelli e a volte anche pistole. Minori con disagi sociali e familiari che «hanno maturato esperienze di vita difficili». E il plenum, in una delle ultime riunioni prima della fine della consiliatura, dovrà esprimersi su una serie di proposte della sesta commissione. Si parte dalla richiesta di rendere sistematica la possibilità di togliere la responsabilità genitoriale a famiglie in contesti criminali. Vengono sollecitati interventi sulla legge per le adozioni, o sui codici penali e civili. L'intervento sulla responsabilità genitoriale si attua in sinergia tra le Procure, minorile e ordinaria, e tribunale civile. Molta attenzione viene data alla prevenzione e, su questo tema, è la dispersione scolastica a preoccupare di più. Mancano dati tempestivi e precisi. Solo alcuni comuni, come Napoli, li pubblicano sul sito web. La Procura per i minori lamenta di non ricevere informazioni rapide dalle istituzioni scolastiche per intervenire. Mancano assistenti sociali: a Giugliano, ad esempio, ne lavorano solo 6, a Napoli 358. Più attenzione alla dispersione, più interventi sulle famiglie e migliore disciplina della possibilità di privare della responsabilità genitoriale i familiari in contesti criminali sono le proposte più rilevanti della sesta commissione. Se la deliberà sarà approvata, naturalmente verrà poi inviata ai ministeri della Giustizia e dell'Istruzione, alla Regione, ai vertici giudiziari.
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