Avellino, il sindaco grillino
si allea con Forza Italia

Avellino, il sindaco grillino si allea con Forza Italia
di Lorenzo Calò
Martedì 11 Settembre 2018, 11:00
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Il sindaco cinquestelle di Avellino cade malamente da uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale pentastellata: il reddito di cittadinanza, nel capoluogo irpino, non si attuerà. Almeno per ora. Proprio nelle stesse ore in cui da Roma il vicepremier Di Maio andava ribadendo che «il reddito di cittadinanza sarà sicuramente una misura protagonista della legge di bilancio che stiamo andando a scrivere», ad Avellino il primo cittadino Vincenzo Ciampi è stato costretto a gettare la spugna. Per due motivi: perché il Comune è in bolletta, con il bilancio paralizzato e sottoposto al vaglio di un commissario ad acta vista la situazione di deficit strutturale; e perché per governare l'assemblea cittadina al M5s servono anche i voti di altri partiti, come ad esempio il centrodestra che in cambio del sostegno in aula ha preteso che dalle linee programmatiche dell'amministrazione grillina fossero cancellate «misure demagogiche difficilmente attuabili». Dunque, addio sostegni al reddito e aiuti economici ai ceti meno abbienti. E così, dopo la bufera dei giorni scorsi sul programma «copia-incolla» preso in prestito da Verona, Ciampi è stato costretto a depennare il reddito di cittadinanza comunale dalle linee prioritarie dell'amministrazione su cui il Consiglio dovrà pronunciarsi con un voto lunedì prossimo. In cambio, però, incassa la concreta possibilità di allargare il perimetro della sua risicata compagine che da cinque consiglieri potrebbe lievitare a 12 per effetto di un'intesa con il centrodestra (4 voti) e spezzoni del centrosinistra (3 voti) orfani di un Pd da mesi spoglio dei panni di partito guida.
 
Insomma, una partita che si gioca con il pallottoliere in una mano (l'opposizione, con venti consiglieri, è ancora «maggioranza») e il vangelo cinquestelle dall'altra rendendo il percorso dell'«anatra zoppa» irpina sempre più incerto e tortuoso. In realtà, una delle condizioni poste dai «consiglieri dialoganti» è proprio l'eliminazione, dal programma condiviso, dei punti più marcatamente politici del Movimento cinquestelle, a partire dal reddito di cittadinanza comunale. E sì, il sindaco ha pure provato a lanciare segnali di serenità ben consapevole dell'impatto della sua decisione sui vertici di governo e sull'elettorato: «La misura, semplicemente, non sarà nell'agenda dei prossimi mesi sia perché siamo in attesa di conoscere la situazione delle casse comunali, sia perché aspettiamo quanto deciderà in merito al reddito di cittadinanza il governo nazionale», ha postato su Fb. Ma la contropartita chiesta dagli altri gruppi, centrodestra in primis, non ammette fraintendimenti: «Siamo disponibili - dice Ines Fruncillo, capogruppo di Forza Italia - ma chiediamo al sindaco di non caratterizzare le sue linee programmatiche per rispetto e responsabilità nei confronti di tutti. In cassa non ci sono soldi: dunque, nessun reddito di cittadinanza. Non siamo disposti ad avallare scelte demagogiche che creano solo illusioni. La campagna elettorale è finita: se Ciampi vuole governare siamo pronti a dargli una mano. Diversamente, no». Se son rose...
 
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