Riccardo Bossi è irreperibile: deve pagare 2.500 euro di spese legali

Riccardo Bossi è irreperibile: deve pagare 2.500 euro di spese legali
Mercoledì 12 Settembre 2018, 18:12 - Ultimo agg. 13 Settembre, 09:47
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Che fine ha fatto Riccardo Bossi? Il figlio maggiore di Umberto Bossi è inseguito dai creditori ma a quanto pare lui è irreperibile: dopo una condanna per aver acquistato (ma mai pagato) un Rolex, un anello Bulgari e un girocollo, deve rinfondere le spese legali, tuttavia nessuno lo trova. «Siamo in possesso di due certificati di residenza a Gallarate, ma quando si tratta di consegnare le notifiche, Bossi non si riesce a rintracciare. Faremo un ulteriore tentativo, poi solleciteremo l’avvio della procedura di irreperibilità», annuncia l’avvocato Luca Calloni dalle pagine del quotidiano “La Prepalpina”.

DAYTONA E BULGARI
La storia ha inizio a dicembre 2014. E’ tempo di regali di Natale e Riccardo si reca nella gioielleria di Bruno e Alessandra Ceccuzzi, a Gallarate: sceglie un anello di Bulgari della famosa collezione B zero 1 - quattro fasce in oro rosa e marmo blu - un girocollo della stessa collezione in oro rosa e ceramica nera (entrambi destinati alla ex fidanzata) e un Rolex Daytona in oro bianco del valore di 30 mila euro, per il quale Riccardo ha ottenuto uno sconto d’eccezione rispetto al prezzo di listino. Tutto compreso avrebbe dovuto pagare 26.480 euro, ma il figlio del Senatur sparisce. Dapprima, spiegano i legali dei negozianti, preannuncia un bonifico prendendosi però qualche giorno di tempo, poi invita i gioiellieri a contattare un direttore di banca, oltre alla segreteria del padre.

Così interviene la squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Francesca Parola. A marzo 2015 gli agenti bussano alla porta di casa della ex fidanzata di Riccardo e spiegano alla donna che quei preziosi che ha avuto in dono non sono stati mai pagati. Lei restituisce tutto, i gioielli vengono sistemati e rimessi in commercio, il Rolex riconsegnato al grossista di Genova che lo aveva procurato ai commercianti, il quali lo hanno poi rivenduto a Bossi a un prezzo particolarmente vantaggioso.

LA CONDANNA
Per questa vicenda il figlio del Senatur finisce a processo e viene condannato dal giudice Giulia Messina: dieci mesi di reclusione, un risarcimento di 10 mila euro ai gioiellieri Bruno e Alessandra Ceccuzzi e il pagamento di tutte le spese legali sostenute dalle vittime per avere giustizia davanti alla legge, pari a 2500 euro.
In merito a quest’ultima voce, tuttavia, Riccardo Bossi non avrebbe ancora saldato il conto all’avvocato Federico Consulich, legale dei Ceccuzzi, che si è rivolto al collega Luca Calloni affinché recuperi le competenze legali che gli spettano.
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