Niente accordo al Comune di Napoli, stop al bistrot di de Magistris jr

Niente accordo al Comune di Napoli, stop al bistrot di de Magistris jr
di Luigi Roano
Venerdì 14 Settembre 2018, 07:00
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Tre sì e due no, si divide la Commissione locale per il paesaggio del consiglio comunale e lo fa sul progetto «Adotta una strada» per un pezzo di piazza Vittoria. La Commissione, presieduta dal professor Alessandro Castagnaro, si è aggiornata a martedì per prendere una decisione. Cosa ha di tanto speciale, oltre alla location, questo progetto? Qui nascerà un bistrot di cui è socio il fratello del sindaco Claudio de Magistris, che ormai da sei mesi ha mollato l'avventura politica ed è tornato al suo mestiere, quello di organizzatore di eventi musicali.
 
Il progetto prevede l'allargamento del marciapiedi interno di piazza Vittoria, quello che confina con via Arcoleo. Inutile girarci intorno, la presenza di de Magistris junior ha scatenato un mare di polemiche perché alcune associazioni - tra cui Cittadinanza attiva - hanno adombrato un conflitto di interesse che riguarderebbe proprio Claudio de Magistris e suo fratello. E anche la Municipalità ha fatto sentire la sua voce perché con l'allargamento si perderebbero alcuni stalli di sosta. Per favorire il commercio - la tesi della Municipalità - si tolgono posti auto indispensabili per i residenti. Alla fine i numeri ufficiali del documento parlano chiaro: gli attuali 75 metri quadri di marciapiede si triplicano e diventano 230, completamente rinnovati. Un intervento ampio, che servirebbe a rendere meno degradato quel pezzo pregiato e centrale nella movida di Chiaia e della città.

Come stanno dunque le cose? Il progetto di allargare il marciapiede di piazza Vittoria ha avuto il via libera dal soprintendente Luciano Garella che ha ordinato una sola correzione: lasciare più spazio ai pedoni a discapito dei tavoli sul marciapiede. Quanto ad «Adotta una strada» è una iniziativa che da diversi anni ha lanciato il Comune - con discreti riscontri - ed è rivolta a cittadini, enti, associazioni che desiderano contribuire al contrasto al degrado che aggredisce la città. La proposta è firmata da Vincenzo Porcini, il 74enne fondatore della galleria d'arte nella quale troverà sede il bistrot e socio di de Magistris junior. Un progetto dove si racconta che l'intervento sul marciapiede che parte da via Arcoleo e conduce al sagrato della chiesa della Vittoria è necessario per via della «scarsa manutenzione, disomogeneità dei materiali di pavimentazione e una totale assenza di arredo urbano quali fioriere, cestini e sedute». Su quel marciapiede - è da rilevare - insistono anche altri locali che beneficerebbero del corposo maquillage dal costo di 27mila euro.

La Commissione locale per il paesaggio è eletta dai consiglieri comunali, deve essere consultata ma il suo parere non è vincolante da un punto di vista amministrativo, tuttavia poiché rappresenta la città è prassi che le decisioni si prendano quasi sempre all'unanimità. La Commissione è composta da 5 membri esperti in determinate materie. Il presidente Alessandro Castagnaro, docente alla facoltà di Architettura, è l'esperto di «arti figurative, storiche e pittoriche», Fabrizio Cembalo cura le discipline «agricole e forestali» e Roberta Buonomo è esperta di «legislazione beni culturali», eletti dalla maggioranza. Giancarlo Graziani, specialista in «storia dell'arte», e Vincenzo Verniero, «beni ambientali», eletti dalle opposizioni. Un parterre molto accreditato. I tre della maggioranza - dopo una discussione movimentata e durata circa 4 ore - hanno dato il via libera al progetto, quelli dell'opposizione invece hanno espresso parere contrario. Di fatto il progetto è passato, nella sostanza no. Proprio perché è consuetudine che la Commissione adotti all'unanimità i pareri. Di qui lo strappo che tuttavia potrebbe essere ricucito in fretta già martedì quando è stata calendarizzata la nuova riunione.

Come uscire dall'impasse? Più concretamente come non lasciare nemmeno l'ombra di un sospetto su un eventuale favoritismo a vantaggio di Claudio de Magistris? Se ne è discusso e la una possibile soluzione nella sua semplicità salverebbe capra e cavoli e ne gioverebbe la città. Vale a dire fare un progetto di restyling di tutta la piazza, magari in più fasi partendo dal progetto che già c'è sul tavolo. Di qui a martedì verrà - probabilmente - consultato il titolare del progetto in essere per verificare la fattibilità della proposta che potrebbe uscire dalla Commissione in via formale. In ogni caso a inizio della prossima settimana la vicenda in un modo o in un altro va chiusa. E questo perché non si può tenere appeso comunque l'intervento e l'investimento di un privato sulla città. E dall'altra parte la vicenda non può impantanarsi per questioni politiche, tutti farebbero una figura non certo positiva. Di qui la spinta a chiudere comunque la questione.
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