Ctp, niente stipendi: autobus nei depositi e napoletani lasciati a piedi

Ctp, niente stipendi: autobus nei depositi e napoletani lasciati a piedi
di Pasquale Guardascione
Sabato 22 Settembre 2018, 08:00
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Bus della Ctp ancora fermi nei depositi di Arzano, Pozzuoli e Teverola almeno fino a mercoledì prossimo. Mentre il trasporto pubblico della provincia di Napoli e in parte della provincia di Caserta è in piena paralisi. Una situazione di disagio per i tanti pendolari iniziata l'11 settembre scorso.

La Città Metropolitana ha comunicato che giovedì sono stati predisposti ed inviati i flussi finanziari a favore della Compagnia di Trasporti Pubblici di Napoli delle retribuzioni del mese di agosto, previste inizialmente per il 27 ma poi slittate al 10 settembre, data disattesa. Le retribuzioni ai lavoratori dovrebbero essere pagate lunedì prossimo. Ma gli autisti sembrano decisi a restare fermi nonostante il pagamento dello stipendio. E questo almeno fino a metà settimana prossima. Il 27 settembre, infatti, è prevista l'assemblea dei soci della Ctp. All'ordine del giorno le decisioni da assumere per assicurare la continuità aziendale ed il suo rilancio anche tramite la successiva approvazione del nuovo piano industriale. Mercoledì prossimo l'azienda di trasporto pubblico e gli uffici della Città Metropolitana concluderanno l'iter per la definizione dell'accordo transattivo sulle indicizzazioni dei corrispettivi chilometrici. Si tratta di circa 48 milioni di euro per i quali la Ctp ha avviato ben due giudizi, nel 2016 e nel 2017, davanti al Tribunale di Napoli.
 
Ieri mattina circa un centinaio di lavoratori ha protestato in piazza Matteotti, proprio davanti alla sede dell'ex Provincia, bloccando il traffico di Napoli. «Gli stipendi sono stati bonificati a Ctp ieri - dichiara Giuseppe Cozzolino, direttore generale di Città Metropolitana - Credo lunedì o al massimo martedì i lavoratori se li vedranno accreditati. Sulla scorta del lavoro che stiamo facendo, la settimana prossima è stata convocata l'assemblea societaria di Ctp per l'approvazione delle misure per il rilancio dell'azienda». Per il momento però i bus restano fermi: un'agitazione spontanea degli autisti, secondo i quali i mezzi non dispongono dei dispositivi di sicurezza e non sono idoneoi al servizio. «Dopo l'ennesimo incontro tenuto ieri - dichiara Pierino Ferraiuolo, segretario regionale di Uil Trasporti - Città Metropolitana ha predisposto un comunicato annunciando che entro il 26 concluderà l'iter per il riconoscimento delle risorse da destinare a Ctp che, se confermate nella misura giusta, serviranno a garantire la continuità aziendale. Naturalmente, considerato che finora gli impegni assunti sono stati puntualmente disattesi, aspettiamo gli atti formali che sono ormai diventati improcrastinabili per la salvezza dell'azienda. Ci auguriamo che la Città Metropolitana mantenga gli impegni, con i lavoratori e con i cittadini, che meritano rispetto, vanno assicurati i loro sacrosanti diritti».

Il salario di settembre, invece, e il recupero di sei buoni pasto avverrà entro il 5 ottobre. «Ancora una volta l'amministrazione provinciale non rispetta quanto scrive nei comunicati - dice Eduardo Leongito, segretario regionale di Ugl - Sembra di vivere un brutto film, dove si rimanda sempre il finale all'indomani. Non siamo d'accordo con tutto ciò e vogliamo che la questione Ctp venga messa in primo piano. Chiediamo prima di tutto senso di responsabilità e un atto di continuità aziendale, che riporti la serenità ai lavoratori». Una situazione che va avanti da mesi con il ritardo dei salari divenuto ormai cronico negli ultimi periodi. Quello di agosto ad, esempio, è slittato per il durc (documento di regolarità contributivo) non regolare di Ctp, cosa poi avvenuta nella giornata di giovedì scorso. Oltre che per un pignoramento da parte di un fornitore. «Va evidenziata l'ennesima inaffidabilità di Città Metropolitana - commenta Franco Falco, segretario regionale Faisa Cisal - Ormai siamo ad un bivio, giovedì prossimo ci sarà un'assemblea dei soci che dovrà ratificare la rinascita aziendale o il fallimento della stessa. Attendiamo fiduciosi soprattutto per i lavoratori che sono ormai sfiancati e demoralizzati».
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