Napoli, è allarme Bagnoli: niente fondi senza la nomina del commissario

Napoli, è allarme Bagnoli: niente fondi senza la nomina del commissario
di Luigi Roano
Domenica 23 Settembre 2018, 09:30
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La legge di bilancio è alle porte ma a Bagnoli non c'è ancora il commissario. Cosa significa? Senza il commissario - che governa il futuro dell'area ex Italsider ed è deputato a chiedere i fondi necessari per la bonifica e la rigenerazione urbana - si rischia di restare con le casse vuote. A Bagnoli servono 150 milioni l'anno - solo come soldi pubblici - almeno fino al 2023 per dare vita al nuovo quartiere. In cassa ci sono fondi - come dichiarato a Il Mattino da Domenico Arcuri, amministratore delegato del soggetto attuatore Invitalia - per arrivare al massimo a metà dell'anno prossimo, poi si rischia una nuova paralisi per l'area ex Italsider. Una situazione paradossale.
 
In premessa va ricordato che è una partita politica tutta interna al M5S con la Lega che qui al Sud osserva ma non fa resistenza. I salviniani si sono accontentati, si fa per dire, di piazzare Pina Castiello nel ruolo di sottosegretario al dicastero per il Sud retto dalla ministra pentastellata Barbara Lezzi. Si diceva della nomina. In realtà, una personalità per fare il commissario è stata individuata. Si tratta dell'ingegnere napoletano Francesco Floro Flores, che però sfoglia la margherita nervosamente in attesa che l'indicazione si concretizzi in nomina. Sono passate - infatti - più di due settimane dall'annuncio fatto dal Governo - la versione grillina che fa capo alla Lezzi - eppure l'ingegnere è ancora al palo: studia i dossier, si informa, ma il telefono non squilla. Intanto a Bagnoli le attività avviate dal commissario uscente Salvo Nastasi sono per forza di cose limitate all'ordinaria amministrazione e non hanno certo il respiro di quanto fatto nei precedenti tre anni. Inoltre Nastasi scade formalmente il 15 ottobre, vale a dire tra appena tre settimane, quindi c'è addirittura il rischio che oltre all'incognita dei soldi quella poltrona resti vacante. La Lezzi - tuttavia - sarà a Napoli domani e potrebbe essere l'occasione per fare chiarezza sulla vicenda e magari anche sbloccarla. La ministra sarà prima a Nola, poi è attesa in Regione dai consiglieri del M5S e probabilmente incontrerà Vincenzo De Luca, il governatore. La Regione - come il Comune - fa parte della cabina di regia di Bagnoli, e quello di De Luca non è un ruolo marginale. Lo stesso De Luca ha dato parere negativo sulla nomina di Floro Flores adombrando - secondo lui - un conflitto d'interessi in quanto l'ingegnere in quell'area gestisce lo Zoo e l'Arena Flegrea. Giova ricordare che il no di De Luca ha un valore politico ma non è vincolante per la nomina. Tuttavia dovrà sedere allo stesso tavolo della cabina di regia con il futuro commissario e le motivazioni del no del governatore di sicuro hanno influito in questo ritardo sulla nomina.

La sostanza è che bisogna fare presto la nomina per non ritardare ancora di più il rilancio dell'area ex Italsider e per non creare un caso politico tutto interno ai grillini. È bene chiarire che altre candidature oltre Floro Flores non sembrano essere prese in considerazione. L'ingegnere è una vecchia conoscenza del M5S, è una personalità vicina a Roberto Fico, il presidente della Camera, già inserito nel board di Cassa depositi e prestiti. Quando è venuto fuori il suo nome l'ala del M5S che fa capo a Luigi Di Maio qualche dubbio però lo ha sollevato, ma ora i rancori sembrano sopiti. Chiarito il contesto dentro al quale nasce la candidatura di Floro Flores, più tempo passa per la nomina più l'immagine dell'ingegnere rischia di appannarsi. E non è positivo per chi dovrà sobbarcarsi la gestione di un'autentica impresa. Bagnoli - infatti - da oltre 4 lustri è lo specchio del fallimento della politica e dell'immobilismo del Sud.
 
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