«Sepe, un periodo di forte stress», riposo forzato per il cardinale di Napoli

«Sepe, un periodo di forte stress», riposo forzato per il cardinale di Napoli
di Maria Chiara Aulisio
Lunedì 24 Settembre 2018, 23:00 - Ultimo agg. 25 Settembre, 13:22
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Da Lourdes direttamente a Roma per partecipare al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana che dovrà esprimersi offrendo un «parere» circa la nomina - che poi spetterà al Pontefice - del nuovo segretario generale in sostituzione di Nunzio Galantino, vescovo emerito di Cassano allo Ionio, che il Papa ha nominato presidente dell’Apsa, l’organismo di gestione economica che si occupa dell’amministrazione del patrimonio della Santa Sede.

L’IMPEGNO
Chi lo conosce bene sa che Crescenzio Sepe mai avrebbe rinunciato a un appuntamento così importante, una occasione di confronto con tutti gli altri vescovi sui grandi temi che la Chiesa sta affrontando in questo periodo e, insieme, l’opportunità di dare un contributo per la scelta di chi sarà chiamato a occupare la poltrona di Galantino. Un momento di riflessione irrinunciabile, dunque, che lo avrebbe convinto a desistere dalla possibilità di far rientro subito a Napoli per curare meglio una contusione alla caviglia e prendersi qualche giorno di riposo dopo un periodo di lavoro che i suoi stessi collaboratori definiscono «stressante». Niente da fare. Sepe, benché ancora molto dolorante dopo la scivolata su un gradino di marmo, l’altra mattina a Lourdes, mentre cercava di raggiungere la sagrestia del santuario, non ha voluto sentire ragioni e ha scelto di prendere il volo per Roma dove lo attendevano alla Cei. «La verità è che il cardinale è molto stanco - mormorano ai piani alti del palazzo di largo Donnaregina - e avrebbe bisogno di prendersi un po’ di riposo. Anche quel malessere che ha avuto durante il miracolo di San Gennaro è stato un segnale chiaro: adesso deve fermarsi e pensare alla sua salute. Tutto il resto può aspettare». 

 

L’ALLARME
In quella occasione, quasi al termine della celebrazione in onore del santo patrono, bianco in volto e senza forze, grazie al pronto intervento di alcuni sacerdoti che gli erano andati in soccorso sull’altare portandogli del ghiaccio per rinfrescargli i polsi e del Polase, il cardinale si era ripreso piuttosto rapidamente anche se, per maggiore sicurezza, su consiglio dei confratelli, aveva delegato ad altri il rito dell’esposizione delle reliquie alle centinaia di fedeli che l’attendevano dentro e fuori la cattedrale. Tanta paura, dunque, molta ansia tra preti e fedeli, ma per fortuna niente di grave. Al punto che quel lieve mancamento non aveva messo in discussione la partenza per Lourdes il giorno successivo alla guida di un pellegrinaggio con duecento fedeli organizzato dalla diocesi di Napoli. E c’è chi, preoccupato per il cardinale, ritiene che, forse, la proroga di due anni che il Papa gli ha concesso rispetto alla data in cui sarebbe dovuto andare in pensione, non gli abbia giovato dal punto di vista fisico sottoponendolo a un carico di lavoro che - dicono i confratelli - comincia a pesargli un po’ troppo. In ogni caso l’arcivescovo dovrà riposare almeno per qualche giorno se vuole dare ascolto a quello che gli hanno consigliato i medici che lo hanno visitato subito dopo il primo malore che lo ha colpito in Duomo, nel giorno dedicato a San Gennaro, dinanzi a centinaia di fedeli.

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