Omicidio Materazzo, Luca parla in aula: «Io, maltrattato dai media»

Omicidio Materazzo, Luca parla in aula: «Io, maltrattato dai media»
Giovedì 27 Settembre 2018, 13:13 - Ultimo agg. 13:56
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«Chiedo ai media più precisione, rispetto il diritto di cronaca ma non merito il trattamento che la stampa mi sta riservando». A conclusione dell'udienza del processo che lo vede imputato con l'accusa di essere l'assassino di suo fratello Vittorio, Luca Materazzo ha chiesto e ottenuto il permesso dalla Corte di Assise di rilasciare dichiarazioni spontanee nelle quali ha espresso tutta la sua amarezza. «Ci sono persone lì fuori che mi vogliono bene, - ha detto ancora - che hanno il diritto di capire cosa sta succedendo. La verità non deve essere deformata».

Oggi, durante la seconda udienza dopo la pausa estiva, sono stati ascoltati gli agenti della polizia di stato che hanno eseguito accertamenti scientifici, subito dopo l'omicidio di Vittorio Materazzo, l'ingegnere ucciso con decine di coltellate, davanti la sua abitazione, a Napoli, il 28 novembre del 2016. Ascoltata anche una ex fidanzata dell'imputato. 

Luca ha espresso dubbi anche sulla condotta delle forze dell'ordine, in particolare quando sono stati fatti accertamenti su un presunto furto nella sua abitazione avvenuto dopo l'assassinio di Vittorio: «Sono stato costretto a firmare il verbale di sequestro», ha detto facendo riferimento ad alcuni reperti prelevati durante un sopralluogo nella sua casa. L'imputato ha anche voluto sottolineare di non avere mai denunciato un furto nella sua abitazione - come invece poco prima aveva affermato un agente ascoltato come teste - e che i poliziotti entrarono nella sua abitazione forzando la porta d'ingresso: «Avevano le chiavi, ma c'erano le mie inserite, non riuscivano ad aprire e quindi hanno forzato. Non me ne sono accorto, la camera da letto è lontana dall'ingresso e non sentito niente».

L'imputato, per diradare ogni dubbio sulla richiesta di perizia psichiatrica avanzata nella scorsa udienza dall'avvocato Francesco Longhini, poco prima esautorato, ha fatto sapere che le relazioni degli psicologi del carcere con i quali sta collaborando, «sono positive», e che malgrado sia detenuto sta comunque portando avanti con successo tantissime attività di volontariato, tra cui l'insegnamento delle lingue straniere. Materazzo ha anche risposto al pm che, nella precedente udienza, l'aveva accusato di rallentare appositamente l'iter giudiziario, revocando continuamente l'incarico ai suoi avvocati difensori (5-6 quelli a cui finora ha rimesso il mandato, ndr). Contestate anche le dichiarazioni a suo sfavore rese da alcuni testimoni 15 giorni fa.

La prossima udienza è stata fissata alle 9,30 del prossimo 4 ottobre.
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