Nell'inchiesta risultano indagati anche i due imprenditori agricoli, un 61enne di Fondi e un 53enne di Giugliano in Campania , titolari di aziende agricole con sede vicino al noto Mercato Ortrofrutticolo di Fondi, e a Falciano del Massico, che si sono avvalsi dei «servizi» illeciti forniti dai caporali.
I fatti contestati riguardano l'autunno e la primavera del 2016, e l'estate del 2017, ma gli accertamenti sono stati compiuti dagli inquirenti anche in relazione all'estate appena trascorsa. È emerso che i due caporali avevano creato ditte individuali per eludere la rigida legge sul caporalato vigente da due anni; assumevano così a tempo determinato i braccianti senza adempiere ad alcun obbligo contributivo o previdenziale. Dalle indagini, basate anche sulle testimonianze di alcune vittime, sentite con modalità che ne hanno garantito la massima riservatezza, è emerso che ai lavoratori non veniva pagato alcuna maggiorazione per lavoro straordinario, che le donne venivano pagate di meno rispetto agli uomini, potendo raccogliere minore quantità di prodotti, che tra di loro i braccianti non potevano comunicare; le condizioni di lavoro erano poi al limite della vivibilità, visto che mancavano servizi igienici.