Che la pizza si facesse addirittura nello spazio non s’era mai visto prima. Eppure «Pizza Space», il progetto di Bernardo D’annolfo e Salvatore Firenze, due giovani pizzaioli italiani residenti in Belgio, lo ha reso possibile. «Il messaggio che vogliamo mandare al mondo intero - spiegano gli imprenditori - è che se la pizza napoletana è riuscita a conquistare la terra, noi volevamo semplicemente mostrarla in un’altra ottica». Un tentativo fallito, in realtà, due anni fa, come racconta Bernardo, 29 anni e originario di Mondragone: «Ci avevamo già provato nel 2016 a Londra, ma quella volta commettemmo l’errore di non accendere il gps e perdemmo contatto con la sonda e con la pizza. In quell’occasione, anche se ero molto arrabbiato, promisi a me stesso che ci avrei riprovato e ci sarei riuscito». Ora finalmente quel sogno si è realizzato e il lancio ufficiale della pizza margherita nello spazio, a oltre 35mila metri di altitudine, è avvenuto lo scorso 6 ottobre, quando la sonda ha preso il decollo per la sua missione. La location da cui è partito il lancio è stato un campo a pochi chilometri da La Louviere, in Belgio, dove Bernardo vive e lavora. «Abbiamo utilizzato un pallone meteorologico che si chiama hwoyee, a cui abbiamo aggiunto la base per la pizza e il materiale di ripresa video». Un modo insomma per mostrare il piatto italiano più famoso al mondo da un’altra prospettiva, come sottolinea D’annolfo: «il nostro messaggio è che la pizza non ha confini e può arrivare anche nello spazio».
La pizza napoletana «vola» nello spazio, l'idea di due pizzaioli in Belgio
di Giuliana Covella
Sabato 13 Ottobre 2018, 17:56
- Ultimo agg. 18:10
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