«Non voglio passare per fesso», dice Matteo Salvini; «e io non voglio passare per bugiardo», gli risponde Luigi Di Maio. La «manina» intervenuta, a detta del Movimento 5 stelle, per cambiare il dl fiscale ancora fa litigare i soci di maggioranza. Uno scontro sempre più acceso con Lega e M5S che forniscono differenti versioni sul Cdm che ha incrinato i rapporti tra i due vicepremier. Per il pentastellato in quell'occasione sono stati «letti i principi generali, non si è mai parlato di condono penale e di fondi esteri». In quella riunione, obietta il leghista, «Conte leggeva e Di Maio verbalizzava. Quelle 4 paginette ci sono a palazzo Chigi. Passare noi per quelli che hanno fatto tutto no. Eh no. La pazienza ha un limite».
Non ci sta il segretario del partito di via Bellerio a trasformarsi in capro espiatorio politico da immolare sulla piazza grillina del Circo Massimo: «Serve - osserva - un chiarimento tra Di Maio e Conte, non con me. Riscriviamo il dl? Bene». Il premier, chiamato in causa, spiega che Salvini non ha tutti i torti, che «il testo e' arrivato in zona Cesarini». Ma puntualizzano nella sede del governo nella bozza del Cdm non c'era la dichiarazione integrativa, «quella norma risultava in bianco proprio perché l'accordo politico è stato raggiunto poco prima e gli uffici non hanno fatto in tempo a tradurlo sul piano della formulazione tecnico-giuridica».
Dunque il giallo si infittisce sempre di più. Ma sul campo resta il gelo tra i due azionisti di governo e un clima di sospetti e di veleni. Nel mirino di Di Maio c'è sempre Giancarlo Giorgetti: «Non si è fatto il pre-consiglio dei ministri. Ma mette agli atti il grillino - non è colpa nostra o del presidente Conte perché è un'altra persona che deve convocarlo, e mi fermo qui...». Il numero due di via Bellerio e' irritato per questi affondi. Ha lanciato un avvertimento agli alleati: «Così vanno a sbattere». E fatto partire, dopo un incontro con i sottosegretari del suo partito, la rappresaglia della Lega. No al condono? E allora via anche le norme che nel dl urgenze adistribuiscono regali» sugli abusi edilizi che riguardano Ischia. «Siamo sicuri che gli amici dei 5Stelle appoggeranno il nostro emendamento», ironizza il capogruppo Riccardo Molinari. «Non è previsto alcun condono nell'isola. Nessun mercimonio su altri tavoli», è replica M5S