Ucciso fedelissimo di Schiavone jr,
rischio faida nel regno dei Casalesi

Ucciso fedelissimo di Schiavone jr, rischio faida nel regno dei Casalesi
di Mary Liguori
Sabato 20 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 17:14
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Inviata ad Aversa

La camorra casalese torna a sparare e lo fa con una potenza di fuoco che ricorda i tempi bui del periodo setoliano. Raffica di colpi e arma di grosso calibro. È finita a soli ventisei anni la vita di una giovane leva del clan, organica allo scenario criminale da più di un decennio, da quando cioè era ancora minorenne. Il primo vento di guerra che soffia nel Casertano dopo il pentimento del rampollo di casa Schiavone spezza la vita di Nicola Picone, classe 1992, di Teverola ma domiciliato a Casaluce, precedenti per estorsione, camorra e rapina. Lo hanno trovato morto ieri mattina i gestori di una pompa di benzina di Aversa. Solo ore dopo è stato identificato e le sue frequentazioni inserite nello scenario criminale casalese. Bisogna andare indietro nel tempo, al periodo in cui era Giuseppe Setola a scandire la vita e la morte tra l’Agro e il Litorale, per trovare un fatto di sangue legato alle dinamiche di camorra. Indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, diretto dal tenente colonnello Nicola Mirante, e di Aversa, coordinati dal tenente colonnello Donato D’Amato e dal capitano Stefano Russo. Al lavoro dei militari hanno assistito, incuriositi, gli studenti del Liceo Siani, che si trova di fronte all’Agip.
 

 

FEDELE A SCHIAVONE
Sono stati anni di lupare silenti, di arresti, condanne, pentimenti anche eccellenti. Quando ieri mattina il corpo senza vita di Nicola Picone, alias ‘o minorenne, è stato trovato crivellato di colpi in macchina in viale Europa ad Aversa, ci sono volute delle ore per dare un nome alla vittima. Tanto che, inizialmente, quello che è circolato è stato il nome di un napoletano incensurato suo coetaneo. Col passare delle ore, l’arrivo della scientifica e, soprattutto, il ricorso al sistema web lase, il delitto ha assunto i contorni dell’agguato di camorra. Perché, a dispetto della giovanissima età, il suo ingresso nel clan è datato, perché risale a quando non aveva ancora 18 anni, di qui il soprannome di «minorenne». Il 26enne era poi legato a doppio filo con Carmine Schiavone, uno dei figli del boss. Di recente Picone avrebbe iniziato a trafficare in droga, dopo le accuse di estorsione già nel 2010. Eccolo il profilo di «‘o minorenne». La sua morte è avvenuta intorno alle due di notte, ma solo dopo le otto qualcuno ha avvisato i carabinieri della presenza del cadavere nella Panda parcheggiata nell’area retrostante il distributore dell’Agip. Nessuno ha sentito gli spari, nessuno ha visto nulla e forse anche le telecamere non serviranno a nulla. Chi ha ucciso Picone conosceva la zona, sapeva come muoversi ma, soprattutto, sapeva dove trovare la vittima o forse gli ha dato un appuntamento. La Panda era parcheggiata in maniera ordinata, segno che il killer ha sparato verso un obiettivo fermo. L’assassino, da una prima ricostruzione, era a piedi. Sei i colpi che hanno raggiunto la vittima; alcuni al torace, quelli letali, altri su un fianco. Altri, ancora a un braccio. Ha provato a ripararsi dalla pioggia di fuoco, ma è stato inutile.
 

ORA È RISCHIO FAIDA
La sua morte apre scenari preoccupanti. La camorra casalese non spara da anni e, per tradizione, ricorre alla violenza solo per “affari”. Questo, almeno, fatta eccezione per la parentesi stragista di Setola. L’ultimo omicidio di stampo camorristico in zona risale addirittura al 20 aprile del 2010: a cadere sotto i colpi dei killer fu Crescenzo Laiso. Da quel momento, fatta eccezione per raid intimidatori e ferimenti di personaggi di caratura criminale minore, di fatti di sangue in zona non se ne sono verificati.

IL MOVENTE
Tante le ipotesi al vaglio degli investigatori, anche quella che Picone sia stato colpito perché vicino agli Schiavone e quindi per mandare un messaggio al neopentito Nicola. Al vaglio anche una partita di droga non pagata, lo scontro per la spartizione delle zone in uno scenario che varia e subisce scossoni dopo ogni scarcerazione.
 

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