Morì cadendo dal capannone,
ora l'amico rischia il processo

Morì cadendo dal capannone, ora l'amico rischia il processo
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 06:20 - Ultimo agg. 06:42
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NOCERA INFERIORE - Morì per fare un favore ad un amico, cadendo da un’altezza di sei metri mentre tentava di sostituire alcuni pannelli della copertura di una fabbrica. La procura ha chiuso le indagini sulla morte di Antonio Cerrato, 64enne dipendente della Nocera Multiservizi. L’indagato, un suo collega, A.C. , è accusato di omicidio colposo. Il sostituto procuratore Roberto Lenza contesta all’uomo, difeso dall’avvocato Giovanna Fasanino, la violazione dell’articolo 122 della legge 81 in materia di sicurezza del lavoro. E cioè, non aver adottato per quel tipo di operazione, eseguita ad un’altezza superiore di oltre due metri (limite stabilito), l’uso di adeguate impalcature o ponteggi, o comunque precauzioni, per scongiurare pericoli di caduta di persone o cose. Era il 7 settembre scorso.
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