Dolcetto o scherzetto? Ecco Halloween nella Pompei del 79 dopo Cristo

Dolcetto o scherzetto? Ecco Halloween nella Pompei del 79 dopo Cristo
di Susy Malafronte
Mercoledì 31 Ottobre 2018, 16:10 - Ultimo agg. 1 Novembre, 12:55
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Dolcetto o scherzetto? È Halloween anche nella Pompei archeologica! Il racconto social del Parco Archeologico diventa virale. «Nell'antica Roma possiamo ritrovare una festività simile. Si tratta del 'Mundus Patet'. In 3 giorni diversi dell’anno - 24 agosto, 5 ottobre e 8 novembre - la fossa che metteva in comunicazione il mondo dei vivi con i morti veniva aperta. Sappiamo dalle fonti antiche che questi erano giorni pericolosi in quanto le anime dei morti tornavano nel mondo dei vivi, aggirandosi per le città. In quei giorni era proibito dare battaglia, prendere moglie e le porte dei templi erano chiuse». Il rituale del «mundus patet» in quei tre giorni dell’anno, era il momento in cui le anime dei defunti potevano ritornare nel mondo dei vivi e aggirarsi a loro piacimento per la città. È una delle tradizioni più oscure e antiche della religione romana arcaica, molto probabilmente di origine etrusca.  In quei giorni, che erano segnati sul calendario con la dicitura «mundus patet» – il mondo è aperto – si apriva una fossa posta nel santuario di Cerere. Si trattava di un rito dal carattere purificatorio, la stessa parola «mundus» significa mondare, purificare, al pari del battesimo. La scelta della data del 24 agosto non era casuale. Infatti, era la vigilia degli «Opiconsiva», festa che consacrava la messa al riparo del raccolto, cosa che richiama fortemente il significato originario del culto di Cerere, non solo come divinità che fa crescere le messi, ma anche come guardiana della fecondità umana e del mondo sotterraneo dei morti. 
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