Napoli tra allagamenti e alberi crollati, a rischio la funicolare di Mergellina

Napoli tra allagamenti e alberi crollati, a rischio la funicolare di Mergellina
di Paolo Barbuto
Sabato 3 Novembre 2018, 08:00 - Ultimo agg. 11:47
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Se volete un esempio, plateale, del caos nel quale è immersa la nostra città, seguiteci nel racconto paradossale di una funicolare chiusa due volte nella stessa giornata, per due motivi differenti ma entrambi collegati al maltempo.

Quella che segue è la storia triste della funicolare di Mergellina, maltrattata e troppo spesso chiusa per mancanza di personale, che ieri ha vissuto il giorno più paradossale della sua storia.

A metà mattinata, quando Napoli ha già fatto i conti con la pioggia insistente delle prime ore del mattino, scatta il primo allarme: nella galleria che accoglie i vagoni per il breve tratto finale che si infila sotto via Orazio, piove copiosamente. Non è questione di qualche goccia d'acqua che viene giù di tanto in tanto. La volta della galleria è come se non esistesse: cade talmente tanta acqua che le scale diventano un fiumiciattolo che si allarga fino ai binari.
 

Scattano le procedure di emergenza. L'impianto viene chiuso perché sono necessari sopralluoghi e verifiche. Arrivano squadre di addetti dell'Anm (che gestisce l'impianto) vengono convocati pure gli esperti dell'Abc e del servizio fognature perché si ipotizza la rottura di una condotta.

Gli esperti verificano, controllano, osservano: però non riescono a scoprire nessuna causa per quell'infiltrazione impressionante: forse, ma va sottolineato il forse, è colpa di vecchi lavori stradali su via Orazio che avrebbero compromesso l'impermeabilizzazione; o forse è il punto di congiunzione fra asfalto e marciapiede che ha qualche punto di rottura. Nessuno sa cosa sia accaduto, però i tecnici del'Anm dicono che quell'infiltrazione non ha minato la solidità della galleria, e poi ha anche smesso di piovere, per cui la funicolare può riprendere le sue corse regolarmente. Si fa per dire.
 
Sono le 17.30 quando la funicolare torna alla normalità dopo aver tenuto le porte chiuse per cinque ore consecutive. Passano appena venti minuti e, alle 17.50 viene ordinato un nuovo stop alle corse. Stavolta non c'entra nulla l'infiltrazione che si trova nella porzione finale del percorso; adesso il pericolo è rappresentato da un albero che secondo la protezione civile è pericolante e rischia di schiantarsi proprio sulla parte scoperta del percorso.

Nuova chiusura, stavolta senza tempi certi di ripristino delle corse perché tutto dipende dall'abbattimento del pino, che si trova all'interno di un parco privato e deve essere effettuato dal condominio.

Eccola raccontata la vicenda triste della funicolare di Mergellina, chiusa due volte nello stesso giorno per due diversi allarmi collegati al maltempo, in un giorno in cui l'allerta meteo non era nemeno così elevata. Una storia che nel suo piccolo è la rappresentazione dell'intera città che si è ritrovata in ginocchio per via di una giornata di vento violento seguita da un po' di giorni piovosi.

La pioggia che s'è accanita sulla città fra la notte e le prime ore del mattino ha provocato gli usuali problemi: strade allagate, piccole voragini, rami crollati, muri inzuppati che hanno ceduto d'improvviso.

I principali allarmi sono stati concentrati in provincia. A Napoli i trasporti pubblici hanno fatto i conti con qualche strada chiusa per allagamento che ha imposto variazioni di percorsi e sospensioni. Gli altri interventi dei vigili del fuoco sono stati quasi tutti concentrati sul pericolo di cornicioni e intonaci in bilico e sul colpo di coda finale degli alberi che avevano resistito al vento di lunedì scorso per poi annunciare il possibile cedimento nel venerdì dei morti. L'intervento più urgente al Vomero, a via Bonito dove c'era, appunto, un albero in bilico; gli altri hanno riguardato principalmente rami già spezzati che hanno minacciato di abbattersi sulle strade.

Restano, ovviamente, ancora aperte le ferite di lunedì: Virgiliano chiuso, voragine di Mergellina ancora al suo posto, scuole che lottano per riaprire. Un allarme è stato lanciato dall'istituto Viviani che ha bisogno di interventi per eliminare il pericolo degli alberi a rischio ma non riceve supporto dal Comune. È stata annunciata già per lunedì prossimo la chiusura del plesso principale in attesa che qualcuno si decida a cancellare i rischi per gli studenti.

L'allerta di ieri era, fino alle otto del mattino, di colore arancione per il rischio idrogeologico. Da quell'ora è stata abbassata a livello giallo. Anche in questo caso i «colori» dell'allerta sono stati motivo di polemica.

C'è un giallo su un tweet attribuito al sindaco de Magistris nel quale il primo cittadino si sarebbe scagliato con vigore contro la Protezione Civile Regionale colpevole di non aver presentato una corretta valutazione sui rischi meteo della giornata. Quel messaggio, però, sul profilo Twitter del sindaco non c'è: chi l'ha diffuso sostiene che sia stato cancellato ma non esistono certezze, per cui la polemica con la Regione è ufficialmente disinnescata. Non quella con il Governo, però, al quale de Magistris lancia un nuovo segnale di guerra, sempre via Twitter: «Il Paese crolla sotto i colpi del cambiamento climatico e dei crimini umani, i cittadini e i sindaci difendono i territori a mani nude, senza mezzi e risorse adeguate. Il Governo batta un colpo serio in legge di bilancio o la nostra reazione sarà durissima». L'ascia di guerra è dissotterrata.
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