Casteldaccia, il dramma di Giuseppe: lui si salva, ma la piena gli uccide moglie, figli e genitori

L'intervento dei Vigili del fuoco a Casteldaccia
L'intervento dei Vigili del fuoco a Casteldaccia
Domenica 4 Novembre 2018, 05:41 - Ultimo agg. 5 Novembre, 07:42
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Una tragedia immane travolge la Sicilia, Casteldaccia e Palermo, ma soprattutto Giuseppe Giordano: lui era fuori dalla villa divenuta trappola ed è stato sbattuto contro un albero dalla furia della piena improvvisa del fiume Milicia.

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Dentro la villetta nella quale lui, la sua famiglia, quella dei genitori e altri amici stavano trascorrendo il ponte di Ognisanti. Dentro la moglie e i figli di Giuseppe, i suoi genitori, i fratelli... Si sono salvati altri due ospiti della villa sommersa dove sono morti in 9: erano andate in paese a prendere dei dolci. Nella giornata dell'allerta rossa fino alle 24 la giornata era trascorsa serena: si sa di canti e foto felici nel pomeriggio. Poi intorno alle 0.30 la tragedia. I testimoni presenti nel pomeriggio raccontano di un fiume Milicia non in condizioni preoccupanto. Questa comunque l'identità delle vittime di Casteldaccia si tratta di Rachele e Federico Giordano di 1 e 15 anni, la loro mamma Stefania Catanzaro (32 anni), moglie dell’unico sopravvissuto; il nonno Antonino Giordano (65) e la moglie Matilde Comito (57), i figli Marco (32) e Monia (40), e un altro bimbo, Francesco Rugò che aveva solo 3 anni. 
 


L'ALLARME L'allarme è stato dato dai vicini di casa di questa famiglia palermitana in vacanza nella villetta di Casteldaccia. "Abbiamo sentito le grida di Giuseppe", hanno detto mentre questa famiglia cercava di mettersi in salvo: hanno anche una figlia disabile, i vicini della famiglia Giordano. 

SALVI PER CASO Tra i primi ad accorrere nella notte, proprio mentre venivano portate via le salme, dopo i primi esami del medico legale, alcuni parenti che avevano lasciato la villa di Casteldaccia: "Ecco - urla piangendo una cugina mostrando a soccorritori e giornalisti le foto dei bimbi morti - sono loro e adesso non ci sono più. Eravamo con loro a cantare fino a dopo pranzo. Poi verso le 14 ce ne siamo.andati io e mio marito (che urla, impreca lì vicino, ndr). Abbiamo un figlio piccolo anche noi e sentiva freddo. Il fiume? Non c'era, non era grosso. Niente faceva pensare questo". Una tragedia che si è materializzata intorno alle 22.30, pare

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