Ossa in Nunziatura, famiglia Orlandi nomina il super esperto del caso Yara

Ossa in Nunziatura, Orlandi nominano il super esperto del caso Yara
Ossa in Nunziatura, Orlandi nominano il super esperto del caso Yara
Giovedì 8 Novembre 2018, 20:36 - Ultimo agg. 9 Novembre, 10:50
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Un super esperto, ex dei Ris e in passato alle prese con il dna di 'Ignoto 1' per l'omicidio di Yara, ora al servizio della famiglia di Emanuela Orlandi. L'obiettivo è sciogliere qualsiasi dubbio dei parenti della ragazza, scomparsa 35 anni fa, in merito all'identità delle ossa ritrovate nella dependance della Nunziatura Apostolica a Roma alcuni giorni fa.

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Giorgio Portera, ex ufficiale del Ris dei Carabinieri e genetista del Dipartimento di Biotecnologie mediche dell'Università di Milano, è il consulente tecnico di parte nominato dalla famiglia della Orlandi. Portera, che si è detto «pronto a collaborare» con la Procura di Roma, non è nuovo a consulenze di parte nei grandi casi. In passato era già stato nominato dalla famiglia di Yara Gambirasio, la ragazzina uccisa nel 2010.

 



Se qualche anno fa Portera era stato alle prese con le analisi sul dna di 'ignoto 1', poi risultato di Massimo Bossetti, ora il genetista potrebbe collaborare assieme ai pm romani per l'attività di comparazione del dna di Emanuela Orlandi con quello estratto dalle ossa ritrovate nella Nunziatura.
 
 


Nelle indagini i familiari della ragazza non sono ancora stati individuati tecnicamente come parte offesa, ma hanno inteso contattare l'esperto «per seguire la vicenda». In queste ore gli esperti sono alle prese con una procedura che prevede il taglio e la successiva polverizzazione delle ossa ritrovate. Poi, una volta ottenuto il codice genetico, si provvederà alla comparazione.



E in quel caso potrebbe risultare preziosa la collaborazione di Giorgio Portera. Secondo quanto emerso finora, le ossa sepolte sotto il pavimento della dependance della Nunziatura apostolica apparterrebbero a due persone ma non se ne conosce ancora il sesso, nè l'età. Analizzando i frammenti, una settantina circa tra cui parti di un bacino e di una vertebra, gli esperti avrebbero accertato che alcuni presentano un 'invecchiamentò maggiore di altri.

Inoltre sarebbero state ritrovate più ossa dello stesso tipo, cioè appartenenti alla stessa 'regionè del corpo. Da queste circostanze si è giunti alla «ragionevole certezza» che le persone siano due. L'esame esterno non ha invece consentito di stabilire il sesso dei corpi cui appartengono quei resti. E neppure l'età.

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