Dal Cristo Velato a Liberato,
Perillo svela i misteri di Napoli

Dal Cristo Velato a Liberato, Perillo svela i misteri di Napoli
di Pietro Gargano
Venerdì 9 Novembre 2018, 12:30
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Dante Alighieri è in debito con Napoli, ma non lo è per la statua che biancheggia nella piazza a lui dedicata. Lo è per essere stato spinto verso un diverso Virgilio, la sua guida nell'oltretomba, che sotto il Vesuvio operò da mago, realizzando laici miracoli. Lo è perché ebbe in comune con la nostra città la passione per la cultura araba, da cui assimilò l'architettura a imbuto dell'Inferno. Lo è per aver condiviso con la culla di Partenope la passione per i Templari e per le sette che da loro derivarono. Allora Dante soggiornò tra gli avi? Non si sa, ma affiora la leggenda del suo passaggio alla corte di re Roberto e del suo incontro con Giotto, intento ad affrescare la chiesa di Santa Chiara.

Queste notizie e queste voci sono tratte da Storie segrete dalla storia di Napoli di Marco Perillo, appena pubblicato da Newton Compton (480 pagine, 14,90 euro). Non avesse fatto il giornalista, lo scrittore, il regista, forse il collega del «Mattino» sarebbe stato un investigatore privato, un bibliotecario o uno speleologo. Continua a scavare senza pause nelle vicende millenarie di Partenope. Il nuovo libro, infatti, appare dopo il romanzo Phlegraios / L'ultimo segreto di San Paolo e i saggi Misteri e segreti dei quartieri di Napoli (Premio Tulliola Renato Filippelli e Premio Letizia Isaia) e 101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere.

Un perduto maestro, Riccardo Cassero, se ti vedeva titubante di fronte alla fattura di un titolo, suggeriva: «Mettici dentro la parola mistero oppure segreto, funzionano sempre». Marco segue il consiglio, in un tempo in cui questi argomenti sono tra i pochi ad attirare in libreria, però lo fa in maniera diversa da molti altri. Niente aneddoti a catena, invece ricerche approfondite alle radici delle cronache napoletane; continui riferimenti a un pensiero forte; scrittura sorvegliata. Con simili connotati il volume si inoltra fino ai giorni nostri.

E così ecco spuntare Totò maestro venerabile della massoneria nelle logge Palingrenesi e Fulgor Artis, un tema non inedito ma ben approfondito. Il principe della risata arruolò tra i «fratelli» gli attori Mario Castellani, Vittorio Caprioli e Carlo Rizzo; usò simboli della libera muratoria come la livella; seguì le regole perfino nel testamento. Nello stesso filone esoterico è collocato Eduardo De Filippo, narratore del munaciello.

Anche nello spazio dedicato al perlustrato cimitero delle Fontanelle emergono nuove figure, come quella del carabiniere ammazzato dalla camorra, che indica in sogno il cassetto in cui giace il documento indispensabile perché la sua vedova ottenga la pensione. Riappaiono con dovizia di nuovi particolari il principe di Sansevero e le mummie aragonesi di San Domenico Maggiore.

A chiudere, l'enigma dell'identità del cantautore Liberato, idolo senza nome e senza faccia. È un ragazzo recluso a Nisida?

Sono tanti gli episodi e i personaggi narrati. Affascinante il rilancio delle tesi della nascita a Napoli di Cristoforo Colombo, figlio di un Papa, e dell'anticipazione della scoperta dell'America. Tra le storie del Viceregno si segnalano gli scandali alimentati da don Pedro de Toledo, lo spagnolo che creò i Quartieri Spagnoli e ora riposa (?) in un sepolcro vuoto. Fosco il racconto delle esecuzioni di sodomiti e altri lussuriosi nelle segrete della Vicaria.

Nelle pagine di Marco Perillo, Pulcinella diventa un simbolo alchemico, la sirena un oracolo e i monaci basiliani abili alchimisti. Sant'Aspreno diventa inventore dell'aspirina e San Gennaro difensore armato della sua città attaccata dal Guiscardo. Re Roberto si trasforma in un indovino. Appaiono figli segreti, ad esempio quello dello sventurato Corradino, e sante vere e false.

Si susseguono vampiri, fatture, spaventosi presagi, sogni spezzati. E centinaia di altre meraviglie, cupe o luminose. Tutto è disposto in ordine cronologico, e il lettore così potrà anche ripassare con leggerezza la lunga storia di Napoli.
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