Terra dei fuochi, intervista al ministro Grillo: «Venti milioni inutilizzati per lo screening anti-cancro»

Terra dei fuochi, intervista al ministro Grillo: «Venti milioni inutilizzati per lo screening anti-cancro»
di Maria Pirro
Domenica 18 Novembre 2018, 08:00 - Ultimo agg. 11:56
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Ministro Grillo, qual è il suo contributo al protocollo per Terra dei fuochi che verrà presentato domani?
«Vuole essere un deciso cambio di passo rispetto al passato, una risposta corale del governo. Per questo, abbiamo scelto di firmarlo proprio a Caserta».

In concreto, quali misure prevede?
«Ribadisce l'impegno del ministero, insieme con la Regione Campania, nel garantire la tutela della salute della popolazione. E rafforza le attività di prevenzione: in particolare, dal 2012, su iniziativa di alcuni medici di famiglia della zona, è implementato il progetto epidemiologico epi.CA per valorizzare al massimo tutte le informazione del servizio sanitario e avere dati aggiornati. Il monitoraggio ora verrà esteso in tutta la regione».

Può bastare?
«Ministero e Istituto superiore di sanità sono vigili su quanto avviene e il nostro governo, grazie al protocollo pensato per questa terra meravigliosa e sofferente, darà nuovo impulso e supporto a tutte le attività di approfondimento necessarie. Noi, come dicastero, avremo compiti di coordinamento per il monitoraggio ambientale, del suolo, dall'aria, delle acque e degli alimential fianco dell'Arpac (l'agenzia regionale) e di tutte le aziende sanitarie e le sezioni specialistiche dell'Istituto superiore di sanità».
 
Nel suo ultimo tweet indica una correlazione diretta tra Terra dei fuochi e incidenza tumori: fa piazza pulita del negazionismo di questi anni?

«Dati alla mano, abbiamo ricostruito la situazione. Non si può negare che vi siano elementi di criticità per la salute degli adulti e dei bambini che risiedono in zona. Noi siamo stati eletti dai cittadini che ci chiedono di voltare pagina anche sulla comunicazione rispetto a questi temi scomodi, che chiamano in causa anni di connivenza criminale della politica con chi faceva affari sulla pelle degli stessi loro figli. In una terra già segnata da inquinamento, bisogna evitare di peggiorare la situazione. Per questo, bisogna attuare piani di risanamento ambientale e al contempo vigilare per ottenere l'immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti. Il mio ministero ha già intrapreso e continuerà a portare avanti tutte le iniziative per consolidare un sistema permanente di sorveglianza epidemiologica nelle province di Napoli e Caserta, attraverso un'integrazione dei dati ambientali e sanitari, in collaborazione con gli enti nazionali, regionali e locali».

Come finirà tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini? Si faranno inceneritori o no?
«Abbiamo firmato un contratto di governo in cui non si parla di incrementare gli inceneritori, ma si parla di una corretta e virtuosa applicazione dell'economia circolare nella gestione dei rifiuti, adottando metodi tecnologicamente alternativi, in poche parole il modello Treviso. Finirà così perché questi sono gli accordi presi».

A proposito di incidenza delle malattie, fa più danni un inceneritore o l'immondizia incendiata?
«Perché scegliere tra due danni? Non penso che le uniche due opzioni siano correre un rischio epidemiologico oppure aggiungere ulteriore inquinamento con inceneritori. Il Movimento Cinque Stelle ha sempre sostenuto che bisogna utilizzare tutte le strategie per un corretto smaltimento dei rifiuti: aumentare la raccolta differenziata e la rivalorizzazione dei materiali, utilizzare le tecniche di compostaggio, e smaltire in modo corretto gli altri rifiuto urbani e speciali. Tutte pratiche in cui la regione Campania può, e deve, fare di più».

Al momento ad Acerra vengono bruciati tutti i rifiuti della Campania, e l'unico impianto si trova nel cosiddetto triangolo della morte, la zona più avvelenata della regione. È una situazione accettabile?
«È proprio il senso del mio tweet di ieri. Aggiungere ai roghi tossici della criminalità anche roghi industriali legali è una scelta assolutamente sbagliata, che non tiene conto di una adeguata pianificazione strategica dello smaltimento dei rifiuti: in questi anni la pessima gestione dei rifiuti ha portato a un accumulo di ecoballe che ci espone a pesantissime multe dell'Europa. Ricordo a tutti che dobbiamo pagare ogni giorno multe per 120mila euro per mancato smaltimento. Ma il nostro ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, è la persona che abbiamo scelto per portare avanti le nostre politiche ambientali, diverse dalle precedenti, ed è un profondo conoscitore dello scandalo della Terra dei fuochi. Non permetteremo più abusi e illegalità».

Per evitare l'emergenza tra due mesi, con il funzionamento a scartamento ridotto dell'unico impianto campano, un compromesso può essere aprire nuove discariche?
«Va implementata la raccolta differenziata che genera indotto e pratiche virtuose. Perché l'obiettivo, scritto nel contratto di governo, è arrivare a una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica».

Ci sono i fondi per le bonifiche? E, in qualità di ministro della Salute, come intende intervenire per potenziare gli screening?
«Dal punto di vista sanitario abbiamo già finanziato progetti per favorire screening e studi epidemiologici e terapie: 34 i milioni stanziati nel 2016 e 2017. Di questi fondi, la Regione e le Asl ne hanno spesi meno di un terzo. In particolare, per quanto riguarda la prevenzione, ci auguriamo che l'estensione del progetto epi.CA possa contribuire a migliorare il monitoraggio della situazione in tutta la regione».

Quando verrà nella Terra dei fuochi?
«Spero presto, Andrea è nato da una settimana, ma ho veramente desiderio di tornare quanto prima».

Domani sarà a Caserta il sottosegretario Armando Bartolazzi.
«Ma assicuro il mio impegno a vigilare sulla situazione e sulla salute dei cittadini, perché il governo del cambiamento deve dare risposte certe sulla Terra dei fuochi».

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